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Siamo davvero disposti a superare il petrolio a favore dell'ambiente? Un'analisi lucida e realista che spiega perché l'energia più efficiente ed economica, ma anche più inquinante, conviene a tutti. E perché sostituirla è così difficile.
Nessuno sa dire che cosa sia l'energia. Sappiamo però che senza una qualche sua trasformazione nulla si produce. I fisici attribuiscono all'energia il ruolo di motore cellulare, gli antropologi quello di motore culturale. Allora si può raccontare una storia del mondo e dell'uomo nella quale la prima fonte di energia fu il cibo. Quando il cibo divenne il prodotto dell'agricoltura e non più della caccia, cambiò il mondo. Poi la fonte dell'energia si fece fossile, e la nostra vita cambiò di nuovo, perché crescemmo e ci moltiplicammo. E adesso, forse, abbiamo bisogno di affrontare una transizione per superare i fossili, altrimenti il riscaldamento globale sfuggirà dalle nostre mani con conseguenze catastrofiche. Anche questa volta, se ci sarà una rivoluzione, la nostra vita non sarà più la stessa. Massimo Nicolazzi ha gestito importanti progetti energetici in Europa e in Asia. Negli ultimi due secoli la storia ha avuto un'accelerazione grazie a fonti di energia sempre più economiche ed efficaci: il carbone, il petrolio e poi il gas naturale. Senza queste fonti non sarebbe stato possibile il progresso civile e tecnologico che abbiamo conosciuto. D'altra parte, oggi non sono più sostenibili. Superarle sarà difficile, perché sono tanti gli interessi in gioco. Per esempio: la tassazione italiana sui carburanti fossili ha un valore più elevato del danno che ci deriva dalle emissioni del tubo di scappamento? Questa storia diventa così un'inchiesta che indaga la rete complessa dei rapporti di forza che fanno del superamento dell'energia fossile un problema di difficilissima soluzione. E ci mostra la sola certezza che abbiamo: "è la disponibilità di energia la chiave di tutto".Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Ho acquistato il libro dopo aver ascoltato alcuni brevi interventi dell'autore, persona con una grossa esperienza nell'industria dell'energia. Non mi aspettavo un capolavoro, ma speravo in un libro con qualche scorcio sull'interno di un mondo particolarmente opaco. Purtroppo il libro si apre con una lunga digressione che colleziona le peggiori stupidaggini che l'antropologia da supermercato ha saputo produrre negli ultimi decenni. Si stenta a comprendere perché l'autore abbia voluto esporsi in un inutile quanto lungo riassunto di conoscenze che sembrano tutt'al più imparaticce, e che sono nella migliore delle ipotesi decisamente datate. Poi continua faticosamente verso il presente, sempre accumulando banalità a ricostruzioni storiche da susssidiario. Il tutto, scritto in uno stile artificiosamente leggero e verboso. È quest'ultimo punto che alla fine mi ha vinto, e il libro non l'ho finito, l'ho buttato nella carta straccia dove potrà sicuramente avere un futuro più utile, forse perdendomi la parte migliore, se magari nell'ultimo terzo l'autore è riuscito finalmente a dire qualcosa. Non averlo finito è l'unico motivo per cui gli metto due stellette invece che una.
Libro stupendo. Parla nella prima parte della storia dell'uomo(nel primo capitolo in particolare parla dell'evoluzione dell'uomo dal punto di vista biologico),con riferimento all'impiego dell'energia, come questa viene convertita in forza lavoro, e di come le cosiddette fonti non rinnovabili (carbone e petrolio) abbiano dato (dall'Ottocento in poi) un impennata al progresso economico, tecnologico e sociale. Ma la parte che ritengo più interessante è la seconda, in cui afferma che l'ascesa delle fonti rinnovabili nello scenario attuale(e futuro) non è semplice in quanto sono presenti una serie di ostacoli da superare.
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