Arto Paasilinna è stato uno scrittore finlandese, con un passato da giornalista, poeta e guardiaboschi; autore-culto in Finlandia, dove ogni suo libro ha superato sempre le 100.000 copie: uno dei pochi scrittori finlandesi che ha vissuto unicamente della sua penna.
Molto amato all’estero per il suo humour travolgente, quella capacità tutta finlandese di raccontare ridendo anche le storie più tragiche, ha pubblicato più di trenta romanzi, oltre a pièces teatrali e sceneggiature.
Nel 1994 gli è stato conferito in Italia il Premio Acerbi per L’anno della lepre, romanzo dal quale sono stati prodotti due film.
Ha vissuto - alternando - in Lapponia e a Helsinki, ma con sempre più frequenti tappe nei paesi più assolati del Sud, spesso anche in Italia.
Parte della sua produzione è stata tradotta in quasi 50 lingue.
I libri di Paasilinna generalmente riflettono la vita comune finlandese, con uno stile impregnato di forte humour. Nelle sue opere traspare anche la difesa dell'ambiente e della vita naturale.
Altri titoli, con la data di pubblicazione italiana: Il Bosco delle Volpi (1975), Il mugnaio urlante (1981), Il figlio del dio del tuono (1984), Lo smemorato di Tapiola (1991), Il migliore amico dell'orso (2008), Prigionieri del Paradiso (2009), L'allegra apocalisse (2010), Le dieci donne del cavaliere (2011), Sangue caldo, nervi d'acciaio (in edizione originale uscito nel 2006 e pubblicato da Iperborea in Italia nel 2012), La fattoria dei malfattori (2013), Il liberatore dei popoli oppressi (2015), La prima moglie e altre cianfrusaglie (2016), Emilia l'elefante (2018) e Un uomo felice (2021).
«Attraverso la rappresentazione del mondo degli animali voglio trasmettere le caratteristiche, le qualità umane: la superficialità, le contraddizioni inevitabili, i contrasti nel mondo degli esseri umani.»