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Le donne nella storia della medicina e nella società dalla preistoria agli inizi del XXI secolo - Stefano Pellicanò - copertina
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Le donne nella storia della medicina e nella società dalla preistoria agli inizi del XXI secolo - Stefano Pellicanò - copertina

Descrizione


I miti mettono gli inizi dell’agricoltura, delle leggi, della matematica e della Medicina nelle mani di donne ma i testi di storia raccontano poco o nulla della loro Medicina la cui emarginazione risale all’antichità. Tradizionalmente l’arte medica era loro permessa solo a livello infermieristico e di sussistenza, da sempre preferite come levatrici fin quasi ai giorni nostri e quando si svilupparono le strutture pubbliche beffardamente fu concesso loro di iscriversi alle Università senza poter laurearsi mentre istituzioni prestigiose si sono opposte alla loro ammissione fino a pochi anni fa. Le società guerriere furono la causa principale dello stravolgimento del destino delle donne con l’affermazione delle società patriarcali. I medici, definiti dalle levatrici macellai “dettero l’avallo scientifico allo sterminio delle donne da parte dell’Inquisizione” forse anche in ossequio a S. Agostino che le definiva “immondizia” o ad Aristotele (“prodotto imperfetto”). Filosofia, religione e scienza dunque si coalizzarono ad un certo punto della Storia per debellare la dimensione femminile e quale esempio e simbolo della repressione violenta nei confronti delle donne scienziate è considerata Ipazia di Alessandria, la donna più sapiente dell’antichità. Sono state accettate come medico solo da metà 1800 (XIX sec.) quando i modelli sociali quali il Vittorianesimo, la cultura quacchera e le lotte contro la segregazione delle minoranze consentirono di non essere escluse dalla trasformazione ed istituzionalizzazione della Medicina come invece era accaduto dalla fine del Medioevo.
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Dettagli

2011
19 dicembre 2011
68 p., ill. , Rilegato
9788897215080
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