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Recensioni Don Ponzio Capodoglio

Don Ponzio Capodoglio di Giorgio Pressburger
Recensioni: 1/5
Candidato al Premio Strega 2017
Presentato da Gianfranco De Bosio e Massimo Raffaeli.

Appoggiandosi parodisticamente al Don Chisciotte cervantino (ma anche a Rabelais, a Sterne, a tutta la gloriosa tradizione del romanzo parossistico), Giorgio Pressburger dà vita a un romanzo turbinoso, folle e divertentissimo, nel quale sono allegramente spedite gambe all’aria tutte le convenzioni romanzesche.

«Pressburger è uno di quei poliglotti che, qualsiasi lingua usi, conserva sempre un accento misterioso ed esotico.» - Alessandro Piperno, La Lettura - Corriere della Sera

«Tutti gli esseri umani della Terra sono Ponzio Capodoglio. Siamo tutti uno solo. Quelli che cercano l'origine, l'identità, vogliono essere diversi, superiori, vogliono avere il diritto di distinguersi, di sopraffare tutti gli altri, impossessarsi di tutto quello che esiste sulla Terra, anzi, nell'Universo, negli Universi: sono degli imbecilli.»

Nel momento in cui la Romania ancora socialista, in base a un accordo internazionale poco pubblicizzato, lo “vende” alla Germania Federale in quanto cittadino di supposte origini sassoni (ad onta delle varie versioni del suo cognome, che sembrano rimandare piuttosto all’area mediterranea), il nobile spiantato e ingegnere Ponzio Capodoglio, allampanatissimo, viene preso da un’insana mania: vuole conoscere, a tutti i costi, le proprie origini. Comincia così – in compagnia dell’enorme moglie Sieglinde e del gatto Fiocco di Neve, e inseguito (e talvolta preceduto) dall’ambiguo spione-letterato Negrescu – una quantità di viaggi ed esplorazioni che lo portano ai quattro angoli del mondo: rimedierà delusioni, arresti, sguaiate derisioni, espulsioni, bastonate, denunce. E alla fine concluderà che quello dell’origine altro non è che un mito maligno, foriero solo di guai. Appoggiandosi parodisticamente al Don Chisciotte cervantino (ma anche a Rabelais, a Sterne, a tutta la gloriosa tradizione del romanzo parossistico), Giorgio Pressburger dà vita a un romanzo turbinoso, folle e divertentissimo, nel quale sono allegramente spedite gambe all’aria tutte le convenzioni romanzesche. )
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