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Domani interrogo - Gaja Cenciarelli - copertina
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Domani interrogo - Gaja Cenciarelli - copertina

Descrizione


La periferia romana dove sorge la scuola che è al centro di questo romanzo è la Rebibbia raccontata da Zerocalcare. Nel liceo si parla romano, e le aule sono abitate da strani esseri viventi: alcuni disegnati sui muri, alcuni umani ma dalle cui bocche escono suoni incomprensibili alla professoressa, che non ha mai pensato di avere la vocazione all’insegnamento e invece ce l’ha, solo che non è una vocazione, è un mestiere. La professoressa, infatti, non ama la vocazione, ama l’inglese. La professoressa è un’intellettuale. La professoressa ha studiato in Italia e all’estero. La professoressa cammina, cammina, cammina perché Roma è grande e perché camminando pensa. Gli studenti e le studentesse, invece, non camminano, vanno in motorino o in macchina, e non studiano. Gli studenti e le studentesse – e tutti lo siamo stati – sanno valutare, pesare le persone che siedono dietro la cattedra e, nonostante non abbiano voglia di aprire i libri, sentono, piano piano, il desiderio di capire la professoressa, e di esserne capiti. Danilo Dolci ha scritto che si cresce solo se sognati, e l’autrice di questo romanzo chiosa che si può crescere anche se sei l’incubo di qualcuno. Tra i professori di Frank McCourt e Domenico Starnone, passando per gli studenti in piedi sul banco nell’Attimo fuggente, sta la professoressa di Gaja Cenciarelli, convinta sì che la cultura sia qualcosa di quotidiano, convinta sì che certe parole dialettali o certe squadre di calcio, certe sigarette fumate insieme agli studenti prima che la lezione cominci facciano parte del lavoro di chi insegna e di quello di chi impara, ma disillusa che l’istruzione possa – come si sente dire spesso – salvare il mondo. Ciò nonostante, in questo romanzo di Shakespeare e spaccio, la professoressa il mondo lo salva. Perché il mondo è le persone che incontriamo. Specialmente a scuola.
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Dettagli

2024
Tascabile
4 ottobre 2024
240 p., Brossura
9788829791255

Valutazioni e recensioni

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Flavia
Recensioni: 3/5

Lettura piacevole che racconta il mondo della scuola.

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Daniela
Recensioni: 5/5
Emozioni intense...

A tratti, potrei averlo scritto io, come storia, dico. Fortunatamente non ho avuto studenti con simili problemi, ma ciò che ha vissuto la protagonista nella sua testa, nel suo cuore, è ciò che si vive come insegnanti: un grande coinvolgimento, perché non può essere altrimenti, quando si insegna. La protagonista cerca in tutti i modi di creare un ponte con i suoi ragazzi, per dare loro l'opportunità di crescere, di migliorare, di prendere un diploma che potrebbe aiutarli ad uscire dalle situazioni miserevoli che vivono. Ma i messaggi che arrivano dal contesto sono contraddittori: i colleghi parlano a volte dell'insegnamento come di una guerra e cercano, forse, di proteggerla, perché lasciarsi coinvolgere significa diventare vulnerabili e i nostri ragazzi non hanno idea di quale potere abbiano, di quanto possano ferirci. Emotivamente intenso e bellissimo, dà un'idea di cosa voglia dire insegnare. La protagonista non fa l'insegnante: nonostante i suoi dubbi È un'insegnante ed è la migliore che i suoi studenti potessero trovare in un momento così delicato per la loro crescita. I dialoghi, con il romanesco degli studenti, ci fanno entrare nella classe protagonista e l'autrice è così brava che quel vociare ci sembra davvero di sentirlo attorno a noi.

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Riccardo
Recensioni: 1/5
Promessa non mantenuta

Il titolo promette, lo spunto si annuncia fecondo (anche se difficile da sviluppare dopo Domenico Stanrone), ma la lettura arranca fin dalle prime pagine, affogando presto in uno stile spesso sincopato e in una ripetitività resa stucchevole dal ricorso a un dialetto convenzionale.

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Gaja Cenciarelli

1968, Roma

Vive a Roma. Laureata in lingue, ha lavorato per anni in diverse case editrici e ora traduce dall’inglese narrativa e saggistica. È specializzata in letteratura irlandese e dei paesi anglofoni e scritture femminili. Caporedattrice di vibrisselibri, ha pubblicato racconti in antologie e riviste, e libri: Il cerchio (Edizioni Empiria, 2003), Extra Omnes. L’infinita scomparsa di Emanuela Orlandi (Zona, 2006), Sangue del suo sangue (Nottetempo, 2011) e La nuda verità (Marsilio, 2018).

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