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Recensioni I diritti della terra. Alle radici dell'agricoltura naturale

Recensioni: 4/5

Scopo di questo libro è richiamare l'attenzione sulla distruzione del capitale della Terra, il suolo, indicarne alcune conseguenze e suggerire metodi con cui ripristinare la fertilità perduta.

Madre Terra non cerca mai di far crescere piante senza bestiame; coltiva sempre messi miste; fa di tutto per preservare il suolo e scongiurarne l'erosione; gli scarti misti, vegetali e animali, sono trasformati in humus; non c'è spreco alcuno; i processi di crescita e decomposizione si bilanciano; essa provvede a conservare grandi riserve di fertilità; trattiene con la massima cura l'acqua piovana; le piante e gli animali si proteggono da soli dalle malattie.

Sir Albert Howard è stato un precursore lungimirante. Membro dell'Istituto di ricerca in agricoltura fondato da Lord Curzon in Inghilterra e consigliere per l'agricoltura del Raja di Indore, in India, grazie alle sue esperienze nel Commonwealth ha elaborato per primo tecniche agrobiologiche oggi tornate fortemente in auge. Botanico, in An Agricultural Testament (titolo originale di quest'opera) uscito nel 1940 in Inghilterra e nel 1943 negli Stati Uniti, verifica e approfondisce i risultati del metodo di compostaggio da lui proposto sin dal 1931, sulla scorta delle esperienze fatte con i contadini indiani, poi adottato nei centri sperimentali di tutto il mondo. In un momento storico in cui la guerra mondiale affliggeva il mondo e si ponevano le basi della Rivoluzione verde che convertì sostanze chimiche usate a scopi bellici nei fertilizzanti che conosciamo oggi, per primo colse i pericoli di questa innaturale forzatura dei terreni a scopi produttivi, i cui risultati devastanti in questo XXI secolo sono ormai ben noti. Proprio in questo momento di svolta Howard rappresentava una voce controcorrente, raccomandando di assecondare la natura e gestire la fertilità dei suoli attraverso il compostaggio. Una voce fuori dal coro che lo ha reso uno dei principali ispiratori della moderna e sempre più diffusa agricoltura biologica nel mondo. I diritti della terra è dunque un testo fondamentale e fondativo, scritto senza il senno di poi, che non può mancare nella biblioteca di chiunque sostenga e pratichi questa "agroecologia" e che può illuminare sulle storture che abbiamo adottato in passato (e ancora oggi spadroneggiano) nella produzione di cibo. Il Principe Carlo di Galles, grande sostenitore dell'agricoltura naturale nel mondo, ha per questo voluto regalarci una sua prestigiosa prefazione.

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