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Tutti i formati ed edizioni
Anno edizione: 2003
Anno edizione: 2014
Una storia folgorante di amicizia e complicità, amore e ossessione, colpa e follia, un romanzo di formazione che è stato uno dei più grandi casi editoriali degli anni Novanta.
«Questo romanzo lascia il segno, nelle sue pagine, sui suoi personaggi ma anche su di noi, presentandoci il degrado di una generazione vuota.» - Loredana Cescutti per Thrillernord
«Il romanzo di Donna Tartt diventa una guida di stile, di modi di dire o fare, per il fanatico della Dark Academia. Molti si riprendono con tra le mani Di di illusioni come immancabile accessorio intellettuale. Anche così un romanzo torna all’ultimo grido.» - la Repubblica
Un piccolo raffinato college nel Vermont. Cinque ragazzi ricchi e viziati e il loro eccentrico e affascinante professore di greco antico, che insegna al di fuori delle regole accademiche imposte dall'università e solamente a una cerchia ristretta di studenti. Un'élite di giovani che vivono di eccessi e illusioni, lontani dalla realtà che li circonda e immersi nella celebrazione di un passato mitico e idealizzato, tra studi classici e riti dionisiaci, alcol, droghe e sottili giochi erotici. Fino a che, in una notte maledetta, esplode la violenza. E il loro mondo inizia a crollare inesorabilmente, pezzo dopo pezzo.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Dopo aver letto il cardellino (libro che ho amato) ho deciso di tornare a leggete un libro della stessa autrice. Purtroppo non sono riuscito a provare empatia con nessuno dei giovani studenti protagonisti della vicenda incentrata sull'uccisione di un uomo. A tratti ho trovato il libro, seppur scritto bene, troppo prolisso. Bella la scelta della divisione dei capitoli che lascia al lettore gustare un, tutto sommato, buon romanzo.
È un po' un diesel: una conquista lenta, pagina dopo pagina. Così lenta che alcuni giorni non mi sono avvicinata al libro, ma gli ultimi 3 ho avuto la necessità di averlo appiccicato a me, per sapere come sarebbe andato a finire. Forse l'ho apprezzato più per gli sviluppi di trama che per affezione ai personaggi che, sinceramente, mi stavano abbastanza tutti sui c*g*i*n* con la loro pomposità, arroganza, ubriachezza. Forse troppo cliché da "poeti maledetti" dove per forza di cosa si è fatti di qualcosa praticamente in ogni momento della giornata. Alla lunga direi quasi fastidioso. Però. Però mi ha conquistata.
Ho approcciato la lettura di “Dio di illusioni” con grandi (forse troppe) aspettative, restandone lievemente deluso. Buon college drama scritto ottimamente benché oltremodo prolisso ed invecchiato male, assai psicologico e introspettivo, farcito inoltre di cliché con personaggi stereotipati a volte troppo simili tra loro e dialoghi non sempre riuscitissimi. Una buona lettura che mi sento di consigliare soprattutto agli appassionati del genere.
Recensioni
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“La morte è la madre della bellezza” disse Henry. “E cos’è la bellezza?” “Terrore.” “Ben detto!” esclamò Julian. “La bellezza è raramente dolce o consolatoria. Quasi l’opposto. La vera bellezza è sempre un po’ inquietante”.
Mescolando il romanzo di formazione con il thriller Donna Tartt racconta come, grazie a un fortuito sussidio economico, il giovane Richard Papen riesca a fuggire dalla sua infelice e squattrinata vita in California, per frequentare un prestigioso college nel Vermont. Dopo averne tanto agognato l’ingresso, Richard riesce a guadagnarsi un posto all’interno del gruppo del corso di letteratura classica, composto da sei ragazzi ricchi, viziati e terribilmente annoiati, i quali orbitano attorno alla figura di Julien Morrow, professore di greco antico e mentore dal fascino magnetico, che illustra loro gli antichi ideali ellenistici.Tra lezioni, feste a base di droga e alcol e strani rituali, i sei si ritrovano presto coinvolti in un avvenimento che li trascinerà inesorabilmente nel baratro.
La prosa della Tartt è minuziosa ed evocativa, mentre i toni, vagamente lirici, hanno un retrogusto malinconico che contribuisce ad alimentare il fascino del romanzo, coadiuvato dalle atmosfere tipiche della dark academia.
Il testo è infarcito di citazioni e accenni a opere della letteratura classica latina e greca, che diventano il punto di partenza per inquietanti riflessioni sulla vita e sulla morte, sulla morale e sul senso di colpa; entrambe le lingue, inoltre, vengono talvolta utilizzate dagli stessi protagonisti per dialogare tra loro in una sorta di ‘codice’, protetto dalle orecchie degli esterni, strizzando l’occhio alle dinamiche tipiche di una vera e propria setta.
La scrittura della Tartt, che contiene tutti i tratti del grande romanzo americano contemporaneo, sorprende il lettore: pur rivelando sin dalla prima pagina il nucleo centrale della storia, l'autrice riesce a coinvolgere pagina dopo pagina, non perdendo tensione sino alla fine.
Pubblicato nel 1992 e considerato uno dei maggiori casi letterari degli anni ‘90, Dio di illusioni è il romanzo d’esordio della scrittrice statunitense Donna Tartt, vincitrice nel 2014 del Premio Pulitzer con Il cardellino.
Recensione di Michela Casprini
Si ringrazia il Master Professione Editoria dell'Università Cattolica di Milano
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