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Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Libro noioso, ripetitivo, pieno di luoghi comuni, ogni vicenda che si sussegue è scontata. Inoltre è scritto con uno maschilista in stile medievale, nessuno tratta più le donne come oggetti come viene fatto in questo testo. Lo sconsiglio vivamente.
noioso??!! sconsigliato vivamente ????!!!! incredibile ! è una storia magnifica, piena di rimandi alla grande letteratura, con dialoghi divertenti e perfetti; Aviva, la protagonista, è un personaggio che giganteggia in mezzo a maschi stupidi (ma come si fa a definire questa storia "maschilista" ? è l' esatto contrario, un' ode immensa alla superiorità emotiva delle donne), violenti, e corrotti dal loro sentimento di possesso in varie gradazioni di beswtialità e stupidità. Consigliatissimo a tutti i maschi (per imparare...), e chissà quante donne si ritroveranno in Aviva. (tra l' altro, "per niente erotico" ???!!! ah, come se l'amore non lo fosse sempre. I precedenti recensori devono aver letto un altro libro. Bravo Leviant !
Un libro insulso che non sono riuscita a finire.
Recensioni
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«Dovresti scrivere un libro sul sesso» disse lui di colpo.
«Sì. E chiamarlo Diario di un'adultera».
«Mi pare un titolo conosciuto».
«No, non lo farò mai. Lo si può solo vivere, non scrivere. Alcune cose sono impossibili da riprodurre in un libro stampato
o da verbalizzare».
Siamo d'accordo con Curt Leviant, in effetti alcune sensazioni non potranno mai essere riportate sulla carta, ma forse la letteratura possiede anche strumenti diversi, oltre alle parole, per descrivere una situazione. Si tratta dell'architettura dei dialoghi, dell'eterno gioco delle parti, dell'uso delle immagini per evocarne altre e della magia per creare personaggi che sembrano vivi. Aviva, la violoncellista cinquantenne protagonista di questo romanzo, è una delle figure femminili più affascinanti della produzione letteraria degli ultimi anni. Grandi occhi da cerbiatta, labbra generose, una cascata di capelli ramati e un corpo che dimostra almeno quindici anni in meno. Figlia di un tedesco e di una donna israeliana, cresciuta in una famiglia tradizionalista e un po' bigotta, sposata con un arabo altrettanto all'antica, Aviva scopre le gioie del sesso sette anni dopo il matrimonio, quando inizia a praticare abitualmente l'adulterio.
Quando conosce Guido, un fotografo quarantenne di origine italiana, tutta la sua magia seduttiva inizia a sgorgare liberamente, fino a trascinare nel vortice della passione anche Charlie, un vecchio compagno di scuola di Guido, che pur di conoscerla decide di offrirle la sua consulenza psicologica. Nel flusso dei pensieri che la donna riferisce allo psicologo, c'è tutta la forza di una passione faticosamente conquistata e finalmente liberata. Una donna che si emancipa dalla sudditanza dal potere maschile attraverso la gestione del suo corpo, un racconto che procede lungo le vie impervie del flusso di ricordi, in un continuo gioco di rimandi, riferimenti velati, sottili allusioni.
Nell'appendice al volume, ordinato dalla A alla Z e contrassegnato nel testo da piccoli cuoricini, scorci della vita di Guido e di Aviva: dialoghi rubati durante i loro incontri amorosi, o semplici momenti di riflessione sottratti all'oblio della passione.
Un romanzo scritto con grande abilità da un uomo che conosce le dinamiche affettive delle donne e che, con coraggio, ha deciso di fare luce sulla visione maschile della sessualità femminile. Senza mai scadere nella bieca pornografia, Leviant riscatta l'immagine dell'adultera creando una terza baccante destinata a fare compagnia ad Emma Bovary ed Anna Karenina.
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