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Anno edizione: 2012
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Desidererei stendere alcune brevi considerazioni su quanto scritto dal lettore Gabriele Martufi, il quale ha sostenuto che "Il cristianesimo, infatti, ha almeno 5 grossi problemi". Quanto al supposto primo 'problema', che la Bibbia sia "uno dei libri più contraddittori che siano mai stati scritti dall'uomo" non è vero; ciò presuppone erroneamente che essa sia un sistema filosofico logico-speculativo e quindi privo di falle, il che non è affatto. Piuttosto, vi sono discordanze di luoghi, date e simili, com'è normale aspettarsi in ambito storico-narrativo. Che la Rivelazione "storicizzata" sia "di per sé un'assurdità colossale" ignora completamente che Cristo si è fatto carne, e non Verbo "universale" che esprima se stesso a suon di astratte tesi metafisiche. Che di Gesù "Dal punto di vista storico" non si sappia "quasi nulla" non è di per sé una contestazione della sua esistenza. Ciò, dice soltanto della marginalità di una persona nell'ambito di una piccola località giudaica dell'impero romano. Che i Vangeli "si contraddicono più volte e ci narrano alcuni fatti mai avvenuti, non si sa con certezza neppure chi li abbia scritti" non coglie il senso né le intenzioni di coloro che li hanno scritti. Non sono opere storiografiche bensì letture di alcuni eventi alla luce della fede. Che la scienza abbia "ricostruito uno scenario evolutivo che è in palese contraddizione con il creazionismo" è una sciocchezza oramai abusatissima. Ma si sa, ognuno ha i propri dogmi. Insomma, le 'critiche' esposte dal Martufi sono banali ed ingenue, il solito 'sentito-dire' fatto proprio e reimmesso senza un serio spirito critico nell'immenso calderone dei luoghi comuni...
Scrivere un libro per convincere a credere equivale a fare la pubblicità alla religione. Credere è un atto di fede che prescinde da ogni valutazione razionale: è un bisogno interiore, un sentimento, un'aspirazione, una speranza, un desiderio, una pulsione, smarrimento, sfiducia nei propri limiti. Il libro, pur completo ed esaustivo per quanto riguarda l'informazione, non tiene conto delle necessità della ragione e della profondità delle motivazione che spingono a dubitare e a non credere. Per comprendere la genesi e lo sviluppo delle religioni, in specie del cristianesimo, basta storicizzare. A quel punto cadono le scaglie dagli occhi.
Il libro è suddiviso in 4 grandi sezioni: Perché si crede; Fede religiosa e fede cristiana; Fede e storia; Una scommessa? Tutti gli argomenti vengono trattati in modo approfondito e con grande competenza. Lo scopo del libro è quello di dimostrare la "ragionevolezza" della fede cristiana e per fare questo l'Autore presenta delle argomentazioni di tutto rispetto, ma che secondo il mio modestissimo parere non convincono, e lo dico con tutta la delicatezza possibile. Il cristianesimo, infatti, ha almeno 5 grossi problemi: 1) La Bibbia. Forse uno dei libri più contraddittori che siano mai stati scritti dall'uomo, rimaneggiato infinite volte, questo testo ci presenta un Dio capriccioso che sembra giocare a guardia e ladri con gli uomini. Una Rivelazione poi "storicizzata" è già di per sé un'assurdità colossale, che va d'accordo con l'idea di un Dio "universale" come un ago in un occhio. 2) Gesù. Dal punto di vista storico non sappiamo quasi nulla, non si sa neppure dove e quando sia nato, al punto che neanche la sua esistenza è al di sopra di ogni dubbio. 3) I Vangeli. Si contraddicono più volte e ci narrano alcuni fatti mai avvenuti, non si sa con certezza neppure chi li abbia scritti. 4) La scienza ha ricostruito uno scenario evolutivo che è in palese contraddizione con il creazionismo. 5) Il problema del male nel mondo. Per non parlare poi della dottrina del peccato originale, della "caduta" dell'uomo, dell'inferno e di tutta la dogmatica cattolica, perché si rischia di cadere nell'assurdo. Perciò il cristianesimo di "ragionevole" non ha proprio nulla, tanto è vero che, nella stragrande maggioranza dei casi, la fede cristiana/cattolica si riduce a credere in "qualcosa" dopo la morte. Poi, sia ben chiaro, si può sempre a suon di metafore, di allegorie, di interpretazioni e via dicendo, far quadrare il cerchio, sta di fatto che l'unica fede "ragionevole", compatibile con la scienza, è la religiosità cosmica einsteiniana in sintonia con il buddhismo. Il resto è favola.
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