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Anno edizione: 2014
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Brian Freeman ha la capacità di incollare il lettore fino all'ultima pagina, anche se sa essere a volte ingarbugliato e forse un tantino dispersivo, mi riferisco a questo libro in particolare. Questo mi è piaciuto ma anche un pò deluso rispetto a "polvere e sangue" che è il mio preferito. A questo punto mi manca da leggere Immoral e sarei curiosissima perchè la trama mi piace molto. Spero tanto di riuscire a trovarlo...
Dopo aver letto “Polvere e sangue”, mio primo romanzo di Brean Freeman, e dopo una veloce scorsa sulle recensioni apparse su IBS mi aspettavo molto da “La danza delle falene”: purtroppo le mie aspettative sono andate deluse. Fin dalle prime pagine è chiaro il nome del colpevole ma ciò non è così importante perché è una precisa scelta dell’autore e in tanti validi thriller abbiamo visto questa tecnica narrativa. È grave invece che si intuisca, appena dopo pochi capitoli, quale sia il nome del secondo assassino togliendo al lettore la maggior parte della suspense. I personaggi son ben caratterizzati anche se alcuni sono classici stereotipi che troviamo in quasi tutti i thriller: il poliziotto tutto di un pezzo ma con i paraocchi, il procuratore cinico che pensa solo alla carriera, il detective obeso; insomma nulla di nuovo sotto il sole. È quasi inutile dirvi che ciò che combinano alcuni eminenti cittadini nel chiuso di una casa privata è ormai normale amministrazione anche se questi atteggiamenti, se scoperti, suscitano scandalo (che ipocrisia!) e potrebbero essere degli ottimi moventi per comportamenti criminali. Se accenno a questa parte del romanzo è perché le scene descritte mi hanno fatto venire in mente “Doppio sogno” ma il paragone non è possibile: a Duluth c’è un senso di squallore, nella Vienna mitteleuropea c’è una percezione di raffinatezza.
Sono daccordo quasi in tutto con trepidans, infatti i primi due romanzi di Freeman sono stati eccelsi, leggevo pagine su pagine senza accorgermene. Questa terza fatica non è sicuramente all'altezza, ma non è neanche a buttare..la scorrevolezza non è quella degli esordi, ma è sempre ben presente, i personaggi sono delineati e la trama è ottima. Gli mancano quel pizzico di incisività e di magia che c'erano nei primi due scritti...Ora sta per uscire il quarto che senza ombra di dubbio leggerò, in quanto quest'autore sa davvero come farti divorare un libro. Sarà una prova del nove per vedere se la sua vena letteraria è ancora fervida. Il mio però è un sei e mezzo
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