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Anno edizione: 2013
Anno edizione: 2013
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Murakami, Ogni libro che ho letto, questo è il quarto, non è mai scontato, è come un viaggio surreale e stranissimo. consigliatissimo
Seguito di "Nel segno della pecora", trattasi di un grandioso romanzo in cui, come sempre nelle opere di Haruki Murakami, più che la storia in sé è la narrazione ad appassionare. Il protagonista appare molto complesso e cerebrale nella propria innocente genuinità. "Dance dance dance" mi ha intrigato molto più del suo primo capitolo, grazie ad una storia intrigante, a personaggi singolari caratterizzati magnificamente e ad ambientazioni noir-oniriche in pieno stile Murakami con monologhi profondissimi ad ampio respiro. Inoltre, gli svariati e fedeli paesaggi descritti nonché gli immancabili pezzi musicali d'epoca fungono da sfondo e colonna sonora ideale al testo. Ammetto che l'insolito rapporto amichevole tra il protagonista e la giovanissima Yuki, forse ai limiti del malsano, mi lascia abbastanza inquietato, poiché a volte l'amicizia tra i due pare sul punto di tramutarsi in qualcosa di assai più concreto, pur non sfociando mai nella volgarità o, peggio ancora, nella perversione sessuale tra un uomo di trentaquattro anni ed una tredicenne. In conclusione, sono rimasto parecchio affascinato dal romanzo e pienamente soddisfatto, al punto da reputarlo inferiore soltanto ai suoi noti capolavori. "Dance dance dance" mi ha davvero rapito, facendomi rimanere incollato ed incantato ad ogni sua pagina. Un'opera sublime partorita da un maestro assoluto della letteratura.
Haruki Murakami è uno di quegli scrittori che dividono l’opinione pubblica: o lo si ama, o lo si odia. Io personalmente rientro nella prima categoria. Per me Murakami è uno degli autori che non possono mancare nella mia libreria! “Dance dance dance” è il mio ottavo libro di Murakami (ottenuto in scambio tramite @thebooksrebellion tra l’altro). Non starò qui a scrivere la trama perché probabilmente non avrebbe senso, mi prendereste per pazza e, peggio ancora, non vi approccereste mai a questo libro. Ormai ho capito che con Murakami bisogna fare così, aprire il libro e cominciare a leggere, senza perdere tempo con la trama. “Dance dance dance” è una lettura strana, onirica e piena di realismo magico, come solo Murakami sa fare, ma quello che mi piace dei sui libri è che, oltre l’atmosfera surreale, i suoi personaggi sono persone normali, in cui tutti ci possiamo identificare. Il protagonista di “Dance dance dance”, il cui non nome non scopriremo mai, è una persona ormai adulta, con un lavoro in cui eccelle ma che non lo entusiasma, con un divorzio alle spalle e un senso di abbandono che lo accompagna in tutte le sue relazioni. Si ritrova a vivere una vita in cui i giorni si susseguono uguali e in cui non si sente felice. È per questo che gli resta solo che danzare, “danzare così bene da lasciare tutti a bocca aperta”.
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