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Molto importante capire su cosa si basa la nascita di una società, e imparare a guardarla come è strutturata e quindi come e perché nasce. Si impara a guardare le società umane spogliate dal velo delle giustificazioni, regole, giudizi, categorie sociali, culture che la mettono su un piedistallo per il dato di fatto di essere come sono e quindi impossbili all cambiamento e distruzione. Si può capire che tutte iniziano allo stesso modo e che contengono all'infinito la struttura originaria, che è sempre alimentata anche se non ci si accorge.
Il testo ha il pregio di esprimersi in modo diretto e l'autore prende una netta e sincera presa di posizione. Ma vi sono delle analisi filologiche - quali il significato di logos ricondotto alla raccolta, la presupposta ingenuità di Nietzsche e Colli nell'analisi della grecità - molto discutibili;infine la questione più importante: il cristianesimo non rompe il meccanismo vittimario, esso semmai lo differisce continuamente e, ad un prezzo molto alto ossia l'instaurarsi dell'altrettanto violento pregiudizio per cui si è "tutti innocenti", pregiudizio che arriva a ribaltare i ruoli di vittima e carnefice (come già Nietzsche aveva spiegato benissimo nella Genealogia della morale). Distinti saluti
Nel 2005 ho relazionato per e-mail con l'autore di questo libro,senza essere venuti ad un incontro di persona. Confermo l'estremo interesse e fascino del testo nell'esame del mondo greco arcaico,ma non concordo quando dice a pag.45:"Colli tenta in tal modo di tornare a Dioniso senza vedere la verità dionisiaca che ha sotto gli occhi.Condotto dalla forza della sua fantasia romanzesca Thomas Mann ci faceva vedere molto di più." Ora Colli sapeva la verità dionisiaca,ma non la voleva "rivelare". Quanto all'interpretazione della figura del Cristo non la trovo convincente,è irreale e fantasiosa. Vorrei dare voto 5,perchè l'analisi del mondo greco barbarico è fatta con passione e vibrazione di colori da fare invidia a un artista della penna,ma non condividendo l'assunto ideologico sono costretto a dare voto 4. argos
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