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Ennesima dimostrazione che in Italia esistono ottimi scrittori di horror che non hanno nulla da invidiare agli scrittori d'oltreoceano. Claudio Vergnani è uno di questi. Racconto avvincente, constantemente in bilico fra tensione e ironia, narrato con uno stile ricercato ma non pesante, fresco, scorrevole, mai banale. C'era il rischio di cadere nel ridicolo, prendendo in prestito il soggetto e le tematiche di un mostro sacro della letteratura orrorifica di tutti i tempi, ma l'autore con notevoli cambi di registro e senza strafare, riesce nel suo intento: incuriosire e guidare il lettore verso un finale bello che lascia ben sperare per un sequel, magari più corposo
Velo pietoso! Leggete Lovecraft, ed evitare queste discutibilissime operazioni editoriali prive di bellezza stilistica e contenutistica. Orrore letterario...nel vero senso della parola.
Ho preso questo libro pensando fosse il seguito di Lovecraft Innsmouth, sempre di Vergani. In realtà si tratta di una raccolta di parti di racconti di vari autori che non è dato di capire se siano autoconclusivi o no. Mi spiego meglio: le prime 80/90 pagine del libro sono uno dei capitoli del sopracitato libro che, leggendolo così si potrebbe pensare sia un racconto breve. In realtà, chi ha letto il libro, sa che quel capitolo non è affatto autoconclusivo ma si sviluppa poi nel libro. A questo punto mi viene da pensare che la stessa teoria si applichi anche a tutti gli altri "racconti brevi". Ho dato tre stelle solo perché sono un grande appassionato del Solitario di Providence e perché, tutto sommato, gli autori sono stati bravi a pescare a piene mani nella cosmologia lovecraftiana. Per il resto non lo consiglio a chi vuole un inizio, uno svolgimento ed una fine
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