L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
L’Alligatore è in crisi. L’ex galeotto, ex cantante di blues, ora detective per necessità economiche e voglia di giustizia, si accorge che il gioco si è fatto più duro, è cresciuta la violenza, le vecchie regole sono saltate – quelle della criminalità e quelle degli sbirri – e soprattutto chi tiene le fila è troppo in alto, troppo potente.
L’avvocato era magro e ben vestito. Si tolse i guanti e il cappotto. La sciarpa la tenne al collo. Si chiamava Renato Bonotto. Avevo già lavorato per lui. Pagava bene e gli piaceva vincere le cause. Quella che aveva per le mani doveva essere grossa per costringerlo a cercarmi durante l’ultimo weekend delle vacanze di Natale. «Cosa sta bevendo, Buratti?» domandò, indicando il mio bicchiere. Fissai il suo indice ben curato. «Sette parti di calvados e tre di drambuie» risposi, «molto ghiaccio e una fettina di mela verde da masticare lentamente alla fine per consolarsi del bicchiere vuoto. Si chiama Alligatore e l’ha inventato un barman di Cagliari per allietarmi l’esistenza».
Per coprire un’operazione speciale, i corpi scelti delle forze dell’ordine incastrano un innocente con l’accusa di spaccio di cocaina colombiana. Tirarlo fuori di galera non sarà facile, anche perché l’uomo ha comunque dei conti in sospeso con la polizia. L’Alligatore, assieme ai due “soci” Rossini e Max la Memoria, va allo scontro con i narcotraficantes colombiani guidati dalla spietata Tía, con gli spacciatori di ecstasy che riforniscono scuole e discoteche del Triveneto, con le forze dell’ordine che giocano sporco anche loro. In questa guerra veloce, confusa e feroce, chi può vincere e chi può salvarsi l’anima? I cattivi sono tanti, e peggiori di prima. Ma i buoni chi sono? L’Alligatore ci sta pensando.Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Ingredienti: le ricerche di tre investigatori atipici per scagionare un arrestato, partite di droga in viaggio tra Colombia e Veneto, un intreccio di connivenze tra spacciatori e finanzieri, la verità portata a galla tramite delitti, violenze e ricatti. Consigliato: a chi non crede nelle divisioni schematiche tra buoni e cattivi, a chi vuole vedere eroi negativi tradire amici e rispettare princìpi.
Questa volta Carlotto sceglie di partire da una storia vera e mai come in questo libro si ha proprio la sensazione che lo scrittore si sfoghi con il classico romanzo di denuncia ed anche l'epilogo agrodolce testimonia come spesso in Italia purtroppo ci siano innocenti che perdono la propria vita e la propria dignità in carcere. Triste, malinconico come il suo protagonista e disilluso, questi sono aggettivi che classificano, quasi catalogano il quarto romanzo con protagonista l'alligatore. Non sarà una pietra miliare, ma comunque un ottimo esempio di come certi autori italiani (forse un pò sottovalutati) sono in grado di descrivere con lucidità e grande precisone l'ambinete malavitoso nostrano, pieno dei suoi codici, delle sue leggi morali, dei suoi uomini corrotti e sempre avidi di denaro e di donne.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore