Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Convulsioni - Filippo Betto - copertina
Convulsioni - Filippo Betto - copertina
Dati e Statistiche
Wishlist Salvato in 0 liste dei desideri
Convulsioni
Disponibilità immediata
22,40 €
22,40 €
Disp. immediata
Chiudi
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
Cartarum
22,40 € + 4,90 € Spedizione
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Usato Usato - In buone condizioni
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
Cartarum
22,40 € + 4,90 € Spedizione
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Usato Usato - In buone condizioni
Chiudi

Tutti i formati ed edizioni

Chiudi
Convulsioni - Filippo Betto - copertina
Chiudi

Promo attive (0)

Dettagli

2000
208 p.
9788845243899

Voce della critica


scheda di Pent, S. L'Indice del 2000, n. 09

Il romanzo è di quelli che ti lasciano addosso il punto interrogativo dell'occasione sfruttata in parte da una potenzialità espressiva allettante. Un grande autore ne avrebbe ricavato emblemi di incomunicabilità da Nuova Unità Europea, vista la schizofrenica peregrinazione finale della protagonista tra le lande del vecchio continente. Si cita Bernhard, ma qui c'è un'essenza narrativa ancora da fermentare, con squarci di buon livello psicologico alternati a una fondamentale banalità dell'assunto, già ampiamente visitato con risultati più approfonditi dal dimenticato - e quanto in fretta! - Moravia. Questa donna irrequieta che alterna le sue ossessioni tra Roma e il ritorno alle radici friuliane dove ancora armeggia ruspante il vecchio odiato padre, è un simbolo ben visto e conosciuto nella letteratura psicologica del Novecento: né ci scandalizzano i suoi naturali cambi di letto tra il pittore tedesco italo-adottato Heinrich e l'intellettuale cosmopolita Bruno, due tra gli archetipi più fasulli della letteratura diciamo disturbata. Tra andate e ritorni, dialoghi casual e recuperi memoriali, prese di posizioni e abbandoni, seguiamo la vicenda ossesiva della narrante chiedendoci se non abbia di meglio da fare che stordirsi perché non ha altro di cui occuparsi. Il guaio di questi romanzi emblematici è che - salvo casi fortuiti ed eccezionali - non trovano la strada per convincerci che i personaggi siano davvero simbolici e necessari. La "cognizione del dolore" di cui si parla è come un buco nel quale la protagonista si perde senza che il lettore ne abbia avvertito il motivo, o l'esigenza.

Sergio Pent

Leggi di più Leggi di meno
Chiudi
Aggiunto

L'articolo è stato aggiunto al carrello

Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Chiudi

Chiudi

Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.

Chiudi

Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore