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Convoglio di mezzanotte - S. Yizhar - copertina
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Convoglio di mezzanotte - S. Yizhar - copertina

Descrizione


S. Yizhar è il padre indiscusso della letteratura israeliana moderna, ma per la realtà ebraica è molto più di questo. Al termine del conflitto arabo-israeliano del 1948, la sua critica dei metodi della politica militare di Israele scatenò un dibattito interno che ancora oggi non sembra essersi concluso. In uno dei suoi romanzi un personaggio si domanda: "Come possiamo noi, che siamo stati perseguitati per millenni, andare adesso a cacciare la gente dalle loro case?" Nessuno fino ad allora aveva narrato l'etica ingenua delle armi, la moralità affranta dei soldati, la crudeltà casuale, il senso irrisolto di una contraddizione storica e umana. "Convoglio di mezzanotte" è il romanzo di una guerra combattuta contro un nemico incombente e invisibile. Al centro del racconto un insediamento israeliano, sotto assedio nel deserto del Neghev, rimane in attesa di rifornimenti. Per raggiungerlo, un convoglio dovrà tagliare le linee nemiche. Un piccolo distaccamento viene così incaricato di individuare il percorso e il momento più adatti alla riuscita dell'operazione, ma la missione assumerà sempre di più l'aspetto di una battaglia contro se stessi, contro la propria coscienza, contro la terra, la polvere e la notte.
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Dettagli

2016
3 giugno 2016
159 p., Brossura
9788861929333

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Rigus68
Recensioni: 4/5

Maggio 1949, deserto del Neghev. Un villaggio israeliano è assediato da truppe egiziane, occorrono soccorsi. Si organizza un convoglio di 24 autocarri carico di taniche di benzina, vestiti, cibo, armi, motori per pompe d’acqua, bende. Deve attraversare le linee nemiche per far arrivare il materiale di sopravvivenza. Un gruppo di 5 militari è spedito a tracciare un sentiero percorribile, che deve discendere un burrone, attraversare un uadi e risalire la parete opposta. Il gruppo lavora freneticamente a individuare il sentiero, spianarlo e liberarlo dai massi. Il percorso deve essere assicurato entro la mezzanotte, quando arriverà il convoglio. Anzitutto la copertina (il Cretto G2 di Burri): è ben adatta all’ambiente descritto, sembra la terra screpolata di un terreno petroso semi-desertico (ma anche suggerisce il bisogno di cibo, pare crosta di pane cotto al forno a legna). Le prime trenta pagine sono poesia travestita da prosa; l’ambiente è descritto in maniera quasi lirica, con due protagonisti in evidenza: la polvere e la vegetazione incaponita a crescere in condizioni più che ostili. L’incipit: “I fiocchi di polvere … diventavano un gomitolo fitto e inestricabile, opaco … tutto era murato dentro una sfera torbida di vortici polverosi e accecanti”. “Nuvolette di polvere tenace e riottosa che aggrediva tutto, formando una calotta bigia onnipresente”. Anche la vegetazione ha il suo ruolo: “Lenticchie di terra e piselli di zolle come farina in fiocchi, polvere di mietitura e trebbiatura … una frotta di cardi grigi, cartamo e centauree e aneto … l’iperico avrebbe dichiarato con il suo oro che è arrivata l’estate”. Romanzo di guerra senza battaglie, senza sangue e massacri. E’ l’ansia di raggiungere l’obiettivo che permea il racconto, composto di frasi brevi, spezzate, incalzanti. E c’è l’anelito dei soldati alla pace, al ritorno a casa. Tutto in una notte stellata, sotto la luna che osserva in silenzio. Prosa memorabile, in un testo breve e intenso, di rara bellezza.

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Claudio
Recensioni: 4/5

Prima guerra israelo-palestiese del 1948. Un avamposto israeliano è allo stremo, senza cibo, indumenti e armi. Un convoglio notturno formato da diversi camion di rifornimenti deve raggiungere l'avamposto su strade che strade non sono, ma uadi. E un distaccamento di giovani reclute immigrate da poco deve preparare la strada per il convoglio.

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S. Yizhar

1916, Rehovot

Grande innovatore della letteratura ebraica moderna, Yizhar Smilansky – meglio noto come S. Yizhar – nacque a Rehovot, nei pressi di Tel Aviv, da una famiglia di scrittori. Soldato nel conflitto arabo-israeliano del 1948, autore controverso di numerosi romanzi di guerra, è stato uno dei maggiori oppositori della politica militare del governo d’Israele. In Italia è apparso La rabbia del vento (Einaudi, 2005), Convoglio di mezzanotte (Elliot, 2013).

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