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Anno edizione: 2012
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La comunità religiosa è believing without belonging, e il sentimento e pensiero religioso si coltiva sempre nel chiaroscuro in “Un Dio che ha dunque stabilito che la fede non sia un dovere ma un dono; e che il non credere non è una colpa ma, semmai, una disgrazia”. Nell’enigma della conversione religiosa mentre l' ateismo (Deus non est) e l'agnosticismo (Ignoramus et ignorabimus) non semplice fede (Deus est) ma fede cristiana (Jesus est Dominus). Per il cattolico la scommessa sulla verità del vangelo non contrasta, ma travalica la ragione. Il cristianesimo è una vita, non una dottrina. Contra facta non valent argumenta: esperienza. Léon Bloy diceva “verrà il giorno in cui gli uomini saranno così stanchi degli uomini, che basterà parlar loro di Dio per vederli piangere” e il Beato Escrivà “Quando ti lanci nell’apostolato, convinciti che si tratta sempre di rendere felice, molto felice la gente: la verità è inseparabile dalla gioia”. Un libro semplice, che aspira a comunicare il sentire della conversione religiosa incentrata sul cristianesimo. Ma, lo spirito religioso o mitico o à la Hillman possono insegnare nella loro diversità? Sono argomenti ben diversi e diversamente originati e fondati. Ma scavare in sé stessi può certamente rivitalizzare tutti questi aspetti, senza calcolare quale poi potrà esserne l'esito. La conversione rimane un mistero di fede, non un percorso di logica e ragionamenti.
Un testo pieno di arroganza rispetto alle altre fedi (soprattutto verso i cristiani non cattolici). Per il resto spesso Messori confonde la banalità con la semplicità, e a tratti è eccessivamente autoreferenziale nei riguardi di entrambi gli autori; soprattutto Messori non fa che citare sue opere e dirsi "vedete quando sono bravo".
Ho provato a leggere il libro. Ne è uscita finora una bella immagine di Leonardo Mondadori, una persona che mi piacerebbe trovare di più in giro, una bella persona. Mi disturba invece molto il Sig. Messori che mi sembra usi Leonardo Mondadori come pretesto per aprire le sue piume di pavone con continui, costanti, fastidiosi richiami ai suoi precedenti lavori e alla sua "grande cultura". Il mio pensiero va ai figli: credo che debbano essere molto orgogliosi di aver avuto un tale padre. Cari saluti a tutti.
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