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Conversazione in Sicilia - Elio Vittorini - copertina
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Conversazione in Sicilia - Elio Vittorini - copertina
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Descrizione


Mentre sull'Italia incombe la catastrofe della Seconda guerra mondiale, Silvestro, in preda a una cupa disperazione, parte da Milano per tornare in Sicilia dalla madre, abbandonata dal padre per un'altra donna. Il viaggio sarà l'occasione per attraversare una galleria onirica di personaggi e situazioni allegoriche, per decifrare il ritorno alle origini come premessa di una possibile riscossa collettiva. Romanzo chiave della letteratura del Novecento, il capolavoro di Vittorini si snoda in un susseguirsi di "conversazioni" con uomini, fantasmi, statue, nel tentativo di riappropriarsi di una lingua comune che, sola, avrebbe potuto porre fine alla tragedia Italiana. Introduzione e note di Giovanni Falaschi. Nota al testo di Sergio Pautasso.
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Dettagli

2012
Tascabile
352 p., ill. , Brossura
9788817059756

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faffa
Recensioni: 4/5

Romanzo preso in prestito dalla biblioteca della scuola nell'edizione dell'Einaudi,la cui Prefazione è affidata a G.Falaschi.Tale prefazione e,in alcuni casi,anche le note del Falaschi sono di supporto alla lettura delle criptiche Conversazioni del tipografo-intellettuale Silvestro Ferrauto.Costui ai primi del dicembre del 1936 decide d'istinto(dopo aver ricevuto la lettera del padre che gli comunica che ha lasciato la moglie per un'altra donna)di prendere il treno da Milano per scendere in Sicilia,alla riscoperta delle sue origini e per ritrovare sua mamma.Conversa con lei,la riconosce sia come madre,che come figlia di un nonno "Gran Lombardo,che come donna(anche lei traditrice),che come infermiera(che conosce bene il dolore del luogo e rassegnata risponde ai suoi pazienti ciò che vogliono sentirsi dire).S.,in treno,conversa con una tipologia di personaggi:il Gran Lombardo(per il quale l'uomo è"maturo per altro,per nuovi,per altri doveri.E'questo che si sente,io credo,la mancanza di altri doveri,altre cose da compiere...Cose da fare per la nostra coscienza in un senso nuovo"),un vecchio,un malato di malaria,un catanese.Con loro fa una riflessione su SenzaBaffi e Con i Baffi:due borghesi,sprezzanti della povertà siciliana e espressione di coloro che hanno trovato il loro posto nella società fascista.L'accusa a tale società è il fil rouge delle Conversazioni,come quelle tra S.,l'arrotino Calogero,l'uomoEzechiele,il pannierePorfirio e il vinaioColombo:pur perdendosi nel vino,la dura realtà non cambia.Non è solo la Sicilia offesa nella sua povertà e nelle sue malattie,ma il mondo intero("Il mondo è grande ed è bello,ma è molto offeso.Tutti soffrono ognuno per se stesso,ma non soffrono per il mondo che è offeso e così il mondo continua ad essere offeso"dice Ezec.).Nel mondo offeso scoppiano le guerre,i figli che vi muoiono addirittura onorano la mamma che ha messo al mondo degli eroi,glorificati dalla"donna di bronzo del momunento"attorno alla quale si chiudono le Conv.

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Riccardo Thiella
Recensioni: 1/5

Ennesima lettura imposta dalla scuola negli anni dell' adolescenza, tanto per rovinare magari buoni lettori in erba con noiosissimi polpettoni senza capo nè coda . Libro di tediosità rara ed ermetismo al limite delle traduzioni Babelfish, sembra il classico romanzo scritto da chi si ritiene molto più intelligente di quanto non sia in realtà.

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Michele
Recensioni: 5/5

Lirico ed onirico. Bizzarro ad una prima lettura per via della particolarità della tecnica narrativa, che però ne è il punto di forza. Il simbolismo (rectius: l'allegoria) non è affatto astruso e le note a pié di pagina - sebbene minimali - ne rivelano il significato (per chi vuole o è capace di coglierlo). Splendida la descrizione di Diego De Silva sulla quarta di copertina: "Leggere questo libro è un'esperienza sensibile, poco intellettuale. Perché sa di terra e di gente. È come una grande delazione commessa mediante letteratura, un appassionato verbale umano che riferisce luoghi, incontri, volti, dialoghi. Soprattutto, Conversazione è il racconto di un viaggio e quindi - più che un poema, una fiaba antifascista, un canto della vita danneggiata e mai risarcita - un romanzo. Perché il romanzo racconta sempre un viaggio, in un modo o nell'altro".

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Elio Vittorini

1908, Siracusa

Romanziere, critico e traduttore, ha segnato con il suo stile scabro e innovativo un punto di rottura con la cosiddetta "prosa d'arte" che andava per la maggiore in Italia fra le due guerre. Lo troviamo partecipe delle esperienze più caratterizzanti della cultura del Novecento.Scrittore inquieto, avverte sin dall'infanzia il bisogno di evasione. A diciotto anni infatti si trasferisce dalla sua terra natale, la Sicilia, a Gorizia dove lavora sia come assistente edile sia come collaboratore del quotidiano «La Stampa» e della rivista «Solaria», diventando così interprete dell'inquietudine intellettuale degli anni Trenta. Da quel momento Vittorini partecipa attivamente alla vita letteraria; scrive racconti e romanzi tra cui Il garofano rosso che, bloccato...

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