Regia di Roberto Catalano - Teatro Sociale di Bergamo, Festival Donizetti 2017.
Che originali!, farsa poco nota in un atto su libretto di Gaetano Rossi, risultò essere, fin da subito, una delle opere di maggior successo di Giovanni Simone Mayr. Racconta le vicende di un melomane, Don Febeo, ossessionato dalla musica: tutti devono conoscerla e amarla, tanto da costringere figlie, servitori e il pretendente di Aristea, in tale ottica. Dopo vari tentativi infruttuosi, Don Carolino riuscirà a strappare solo con l’inganno il permesso delle nozze con Aristea. L’ambientazione è quasi surreale con le bellissime le scene di Emanuele Sinisi, che ben si adattano alla bizzarra vicenda di Febeo. La regia è comica e trasborda spesso nel grottesco, lineare con lo stile della farsa comica, ma sempre sul filo dell’eleganza e dell’ottima impostazione drammaturgica. La parte del leone è affidata a Bruno de Simone, Febeo, un istrione scenico dotato sempre di ottima vocalità, schietta, precisa e gran maestro nei passi sia sillabati sia concitati.Pigmalione costituisce la prima opera di Gaetano Donizetti, su libretto di Simeone Antonio Sografi, composta nell’arco di due sole settimane all’età di diciannove anni. La scena lirica Pigmalione, come la definì Donizetti stesso, è l’unico approccio del compositore a un soggetto mitologico, e narra la nota vicenda di uno scultore il cui lavoro diventa essere vivente. L’operina fu scritta per puro diletto, quasi come un saggio preparatorio e di fatto può essere considerata come un’ampia cantata per tenore e soprano (nel suo breve intervento conclusivo). Il protagonista “unico” è Antonino Siragusa, che dimostra un ottimo risultato interpretativo, soprattutto nei lunghi e rilevanti recitativi, e un canto forbito nell’accento e nel colore. Molto brava Aya Wakizono, Galatea, attraverso una vocalità seducente nel suo breve intervento.
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