Nadia Betti conduce il lettore in un viaggio, che è sì spostamento nello spazio, ma diventa soprattutto un andare ad venturam: una ricerca, un'esplorazione di spazi fisici e interiori. Lo spazio dell'io si espande nello spazio del noi, l'amore per una persona si apre all'amore per gli altri, all'impegno civile e sociale.La parola scivola in quella zona del reale che non è popolata solo di fatti esteriori, ma sgorga da un'interiorità capace di esprimere un significare silenzioso, che ordina i fatti narrati in modo da creare nuovi sensi. Penetra nelle forme dei paesaggi geografici, scivola sulla loro geometria e quelle linee e quelle curve si fanno paesaggi interiori. )
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