L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Promo attive (0)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Sono lieto di trovare ancora in commercio questo volume in cui l'editore Salerno volle raccogliere, a dieci anni dalla scomparsa dell'Autore, le migliori pagine della rubrica "Cattivi pensieri", tenuta ininterrottamente sulla Stampa domenicale da Luigi Firpo fra il il 1976 e il gennaio 1989, anno della morte. So bene che questo nome dirà poco ai giovani, ma suscita invece ricordi ed emozioni in tutti coloro che oggi hanno toccato la mezza età e che ebbero la fortuna di conoscerlo quale professore di Storia delle dottrine politiche a Torino, scoprendone l'immensa cultura umanistica e la brillante, potente capacità oratoria, sempre dotata di grande forza evocativa. Se però i suoi corsi universitari, così come i suoi volumi, erano per lo più dedicati ai prediletti autori del rinascimento e della controriforma (Moro, Campanella, Bruno soprattutto) sui quali scrisse edizioni fondamentali, i "Cattivi pensieri" traevano spunto dall'attualità settimanale ed erano dedicati a temi di polemica politica e civile che Firpo sapeva sempre collocare in contesti più vasti, toccando le grandi tematiche del tempo, in gran parte ancora oggi attuali: i limiti della democrazie italiana, il cinismo del potere, l'ingiustizia e i diritti negati, intellettuali e ideologie in crisi, la sfida della contemporaneità alla Chiesa cattolica ecc. Con l'acume e l' incisività della sua prosa, sapeva mettere in evidenza un laicismo rispettoso di ogni idea religiosa, pragmatismo, preferenza per un progresso sociale realistico e non ideologico, un profondo rispetto per i diritti di tutti, richiamando però ad una matura consapevolezza dei propri doveri. Non mancavano le pagine dedicate a Torino e alla sua storia, di cui era profondo conoscitore e talvolta nostalgico rievocatore. Figura culturale indimenticabile per me e per tanti studenti degli anni 70-80, penso che possa dire ancora molto a chi vorrà seguirne i pensieri attraverso le pagine di questo elegante volumetto
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore