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Anche questo libro, pubblicato nel 2002, racconta di esperienze vissute in prima persona da Gino Strada. La buskashì è il gioco nazionale afgano: due squadre di cavalieri si contendono la carcassa di una capra decapitata. È un gioco violento e senza regole: l'unica cosa che conta è il possesso della carcassa, o almeno di quello che ne resta, al termine della gara. Dal punto di vista letterario, è più maturo del primo, più riflessivo. Ci sono, ovviamente, palesi prese di posizione contro la guerra. Citazione: “La specie umana è talmente poco sviluppata da non riuscire ancora a trovare, dopo millenni di storia, un modo per risolvere i propri problemi che non sia l’autodistruzione. Una specie violenta, che benedice la violenza individuale e di stato, che pratica la violenza come deterrente psicologico, che gode del proprio essere violenta. Una specie capace di dare dignità di pensiero a bestialità quali “alla violenza si risponde con la violenza””. Lo consiglio a chi ha già letto “Pappagalli verdi” e vuole approfondire il pensiero di Gino Strada sull'inutilità della guerra.
All'indomani dell'11 settembre 2001 gli Usa iniziano la guerra contro i talebani. Gino Strada decide di tornare a Kabul e riaprire l'ospedale che ha aperto e che è stato costretto a chiudere per dare cure alle vittime di guerra. Scritto anni fa, è un documento troppo importante per non leggerlo, per sapere, per capire tante cose. Lo stra consiglio. Perché la realtà e più cruda, dietro a tante belle parole che sono solo propaganda, c'è il volto vero della guerra. Spesso di certi libri si dice che 'dicono tutto ' su quell' argomento. Questo è uno di questi.
Divorato in meno di ventiquattro ore! Scorrevole,ma soprattutto moralmente significativo. Un viaggio attraverso ciò che è stato l’attento dell’11 settembre 2001 dalla prospettiva di un altro mondo: quello delle vittime di guerra. Gino Strada cerca di sensibilizzare il lettore e lo trasporta con sé nel duro viaggio intrapreso costellato da difficoltà ed intromissioni politiche. La guerra non è giusta. Il concetto base su cui si fonda il libro è il seguente: NO ALLA GUERRA. Lo consiglio vivamente,merita di essere letto
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