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Anno edizione: 2021
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Il buio non fa paura è una favola nera, allo stesso tempo arcaica e moderna, cruda e sognante, cinematografica e sensoriale, sul dolore della perdita e sulla magia dei desideri. Pier Lorenzo Pisano racconta di bambini e incubi, di natura e mistero, e riesce a illuminare l’immenso potere dell’innocenza, che può scardinare la realtà e indicare il senso ultimo delle nostre speranze e paure.
Questo libro è per chi fa il bagno nell’acqua gelata del torrente, per i ricordi che si stanno coprendo di una polvere dorata, per chi ha amato Io non ho paura di Niccolò Ammaniti, e per chi riesce a vedere navi, città e tempeste di sabbia nei granelli di polvere sul pavimento, e poi gli basta chiudere e riaprire gli occhi per costruire nuovi mondi immaginari.
Gabriele ha due fratelli, e vive con la mamma e il papà in un piccolo paese di montagna. I tre ragazzini crescono spensierati tra giochi e corse nei campi quando, una sera, la madre va nella stalla a prendere il latte per Gabriele e viene inghiottita dal buio. I bambini si trovano così ad affrontare la sua assenza e lo strazio del padre, mentre in paese circola voce che di notte una bestia terribile sta uccidendo gli animali. Una sera Gabriele segue il padre e gli uomini nella caccia al mostro, e si trova improvvisamente da solo, al buio nel bosco, noché una spaventosa creatura d’ombre gli si avvicina, lo raccoglie e lo abbraccia. Da quel momento Gabriele dovrà lottare per salvare quella creatura contro un mondo di adulti che non può ascoltarlo, e che nell’odio trova la sua dimensione di comunità.Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Pur avendo apprezzato la fantasia dello scrittore, resta per me un libro che non apporta alcunchè al panorama letterario italiano. Tra l'altro trovo la cura degli editor a dir poco sciatta: c'è un evidente errore di congiuntivo nell'incipit del libro!
Una storia bellissima, scritta con incredibili delicatezza e accuratezza, con grande cura dei sentimenti; fatta di istanti, di piccoli gesti e dettagli, popolata dai fantasmi del ricordo, della nostalgia, della mancanza. Poco colore, moltissima ombra che genera buio; ma il buio fa paura solo a chi non ha desideri da esprimere, né immaginazione per generare realtà. Straziante e accorato. Coinvolgentissimo ed evocativo. Chiudendo gli occhi è come essere lì.
Raramente compro un libro di un autore che non conosco senza prima leggere le recensioni, ed in questo caso è stato davvero un colpo di fortuna aver ascoltato il richiamo che questo libro ha avuto su di me, appena entrata in libreria. Ho letto che viene definito una "favola nera", ma non sono del tutto d'accordo con questa definizione. Il racconto sembra essere il vissuto, messo nero su bianco, di un bambino che si trova a fare i conti con l'inspiegabile assenza della madre, che getta un' ombra sulla vita, fino ad allora, spensierata della famiglia. Ci troviamo, come quel bambino, a chiederci il motivo per il quale la madre sia andata via. Si è confusi, non si capisce esattamente cosa sia successo. L'assenza a volte sembra essere fisica, a volte psicologica, a volte entrambe. Al posto della madre compare un mostro, un buio, qualcosa di incomprensibile, di non umano, ma nel quale è ancora riconoscibile la madre. Questo libro fa sentire confusi, disperati e speranzosi, proprio come Gabriele. È Gabriele a dover salvare sua madre, o è sua madre a dover salvare Gabriele? La famiglia viene trasformata da questo buio, l'intera città ne esce trasformata. No, non credo che questa sia una favola. Credo che sia un racconto molto reale, a volte con elementi metaforici, proprio come quelli che i bambini inseriscono nei loro racconti quando non riescono a comprendere fino in fondo la realtà delle cose, ma ne comprendono, meglio di tanti adulti, l'essenza. Un libro che fa emozionare e del quale consiglio la lettura.
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