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Anno edizione: 2020
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Come certi biscotti croccanti dai ripieni inattesi, i racconti di Gabriele Pedullà si divorano in fretta per arrivare alla sorpresa.
«Chi dice che di notte la città dorme? Ecco un privilegio dei bambini»
Chi se ne intende sa che i piú buoni controbilanciano il dolce con un retrogusto amaro. Ma i biscotti migliori in assoluto, se li prepara chi ha mano sopraffina, celano un pericolo. E ogni tanto l'ultimo boccone si rivela letale. Un'acrobazia stilistica traboccante d'intelligenza e di divertimento. Un gioco di prestigio in cui niente risulta prevedibile. Con queste storie, al tempo stesso esilaranti e minacciose, Pedullà percorre una nuova, misteriosa forma di racconto. «Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova», sentenziava il grande Hercule Poirot. Nei racconti di Gabriele Pedullà una coincidenza è appena un'avvisaglia, due sono l'annuncio che qualcosa di inatteso sta per accadere, ma tre coincidenze non si dovrebbero augurare neanche al proprio peggior nemico. O forse neppure esistono piú le coincidenze, per le donne e gli uomini seduti al tavolo da gioco di Pedullà. E nella curiosità che li spinge ad alzare ogni volta la posta – rimettendo in discussione verità e certezze – conviene riconoscere piuttosto l'opera di un genio maligno in vena di buffonerie. Giacomo avrebbe solo voglia di dormire; l'ingegner Luigi Bassetti cerca di fare carriera con la cucina cinese; Olindo ha nostalgia della nebbia; Eliana e G. rievocano la giovinezza leggendaria del loro amico Vale... A fare da innesco a queste storie c'è sempre un viaggio – sospirato, temuto, ricordato – che puntualmente si rovescia in smarrimento. Perché, come una foschia, un alito oscuro soffia in queste pagine dove nulla è prevedibile, e quando alla fine il pericolo si manifesta apertamente il primo a pagarne le conseguenze è proprio chi credeva di esserne al riparo. A cominciare dal lettore.Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
raccolta di racconti uniti dalla scrittura veloce e per certi versi colloquiale di Pedullà. Rispetto alla precedente serie di racconti "lo spagnolo sena sforzo", qui non sempre i personaggi e le trame appaiono strutturate in modo altrettanto completo e convincente-un racconto d'altronde è lungo appena sei pagine- ma nel complesso la lettura resta piacevole e mai faticosa . "Il Re" nella sia struttura quasi fantastica è il racconto che ho apprezzato di più.
Racconti italiani, dove la lingua gioca un ruolo fondamentale con una narrazione che sembra esserne figlia. Otto racconti che restano nel ricordo, anche se la mia preferenza va al secondo dove un re prigioniero, nella speranza che i carcerieri non si accorgano del suo tentativo di fuga e non lo rimandino nella cella per sempre, declama solennemente parole che racchiudono l'essenza di questa antologia (la sua italianità): "E infatti, quando il gigante piccolo ormai quasi mi stringe tra le sue braccia smisurate, facendo appello a tutte le energie rimaste mi rivolgo a lui con la voce più regale concessami dalla natura, come farebbe un vero sovrano nella piazza principale del suo regno davanti alla corte riunita al gran completo, formulando nella loro lingua barbara l’ordine al quale i giganti non potranno sottrarsi tanto facilmente, l’ordine nel quale ripongo tutte le speranze perché (lo sento) a esso i giganti saranno incapaci di opporre resistenza, serio, autorevole e tremendo come soltanto un principe di sangue sa essere, mentre con tutta la forza che mi rimane in petto grido il mio solenne imperativo: MA-MMA!".
La bruttezza di questo libriccino mi ha dato da riflettere; non che, ormai, Einaudi non pubblichi, come del resto Mondadori o Feltrinelli o Bompiani, anche molti brutti libri. Solo che, normalmente, quei brutti libri appaiono pubblicati per ragioni commerciali – mostrano, almeno, una leggibilità, una commerciabilità. Qua simili potenzialità mancano. C'è invece una pretenziosità, una sorta di aspirazione letteraria insoddisfatta, che lo rendono davvero spiacevole. Viene pertanto da chiedersi perché sia stato pubblicato.
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