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La Battaglia d'Algeri dei Servizi Speciali francesi. 1955-1957 - Paul Aussaresses - copertina
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La Battaglia d'Algeri dei Servizi Speciali francesi. 1955-1957
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La Battaglia d'Algeri dei Servizi Speciali francesi. 1955-1957 - Paul Aussaresses - copertina

Descrizione


Quando, tra il 2000 e il 2001, prima con un'intervista rilasciata a "Le Monde" e successivamente con la pubblicazione del presente volume di ricordi sull'esperienza nella guerra d'Algeria, il generale in congedo Paul Aussaresses decise di rompere il silenzio e di esporsi in prima persona rivelando i brutali metodi repressivi impiegati dall'esercito francese (e dei quali egli fu uno degli esecutori) nella lotta ai "ribelli" del Fronte di liberazione nazionale algerino (FLN), la Francia fu investita da una forte ondata emotiva e i vertici militari ne furono sensibilmente allarmati. La domanda che allora ci si pose era perché, a oltre quarant'anni di distanza, uno dei fondatori dello SDECE (Servizio di documentazione estera e di controspionaggio), tra i responsabili di spicco dei servizi di intelligence che operarono in Algeria tra il 1955 e il 1957 e in prima linea nelle sanguinose battaglie di Philippeville e di Algeri, rese noti particolari così sconvolgenti riguardanti l'uso sistematico della tortura e delle esecuzioni sommarie contro gli insorti? L'autore fornisce una risposta che può essere sintetizzata tanto nell'atteggiamento al tempo assunto dalle massime sfere governative parigine (l'allora presidente Pierre Mendès France dichiarò che la Francia non avrebbe mai trattato con i ribelli); quanto nell'augurio che egli esprime alla fine del libro, ossia che ai giovani francesi non debba mai toccare di fare quello che egli "dovette" fare in Algeria.
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Dettagli

2007
1 gennaio 2007
152 p., ill. , Brossura
9788861020146

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Gigi
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interessante. è uno spaccato della guerra d'algeria, soprattutto della città di algeri. fulcro e centro di comando per operazioni insurgent.

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Leonardo
Recensioni: 3/5

Lettura interessante, ma ... ad Ausseressés non interessano le ragioni del Nazionalismo algerino. Tantomeno fa cenno alle non sappiamo quante migliaia di morti, in gran parte civili algerini, a Setif nel maggio 1945, dimostrazione di come la convivenza fosse ormai impossibile nel 'territorio metropolitano' francese. Il suo scopo è, alla luce dei nuovi scenari terroristici, riabilitare "tecnicamente" (la tortura "serve") e moralmente i metodi che, su ordini precisi della IV Repubblica, usò contro un nemico 'inspiegabilmente' così feroce. Dopo gli eventi descritti, abbastanza patriota (o furbo) da non finire nell'OAS, questo soldato, che si descrive colto e anticonformista (ama cantare 'Le deserteur' ...), ha fatto poi carriera andando ad insegnare le sue 'technicalities' a Fort Bragg e ai generali sudamericani. Un caso di Banalità del male? No: troppo orgogliosamente consapevole. Cuore di tenebra ? Un generale pluri-decorato, figurarsi. A risaltare nel libro è piuttosto quella 'zona grigia' in cui la realtà costringe tutti a battersi, anche quelli che hanno 'ragione', come illustra lo splendido film di Pontecorvo (ma lì si vola ben più in alto). Cum grano salis può quindi essere perfino utile contro una certa enfasi retorica delle guerre. 'Giuste' e non.

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