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Mi era già successo altre volte, una prima parte molto interessante che lascia presagire sviluppi interessati ed il resto praticamente illeggibile, a mio parere è incomprensibile ed ingiustificato il repentino innamoramento della protagonista, che poi è il fulcro del libro, così come sono totalmente privi di spessore tutti i personaggi e miseri e prevedibili i dialoghi.
Un altro tassello che si aggiunge alla storia nazista: il racconto di queste donne preposte ad assaggiare i cibi di Hitler per scongiurare un suo eventuale avvelenamento, come delle cavie. È un libro da leggere per conoscere e non dimenticare la storia. Romanzo che consiglio assolutamente.
Un libro che si legge tutto d'un fiato
Recensioni
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Con lucida crudezza e cosciente realismo, Postorino mette al centro delle vicende il difficile ruolo della donna nel Regime Nazista, portando alla luce le differenze che intercorrono tra i due sessi: degli uomini che vengono mandati a morire sul fronte verranno ricordate le gesta con medaglie e monumenti celebrativi; delle donne che vengono mandate a morire in silenzio all’interno di un bunker, spesso non verrà nemmeno ricordato il nome.
È il 1943 quando Rosa Sauer viene reclutata dal Regime Nazista per assaggiare ogni giorno i gustosi pasti riservati a Hitler. Immaginate che ciò che state per consumare sia il vostro ultimo pasto. È ciò che Rosa è costretta a provare in qualità di “assaggiatrice” del Führer.
Convinto che i suoi avversari politici gli avvelenassero il cibo, Adolf Hitler, negli ultimi momenti della sua vita, si circonda di un gruppo di donne, scelte con il solo scopo di far loro assaggiare i piatti della sua tavola. Costretta suo malgrado a mangiare i pasti preparati per il Führer, rischiando giorno dopo giorno di essere avvelenata, Rosa racconta in prima persona questa sua orribile quotidianità, fatta di paure, rischi, tentennamenti, pianti e poche, effimere, gioie. Insieme alle sue compagne, affronta la violenza della storia, ringraziando ogni giorno di essere, nonostante tutto, ancora viva.
Rosella Postorino, nel suo romanzo Le assaggiatrici, decide di raccontare la fame di sopravvivenza di queste giovani donne, e soprattutto della protagonista (ispirata a Margot Wölk, l’ultima assaggiatrice di Hitler). L’autrice descrive con estrema chiarezza l’ansia che Rosa prova ogni giorno nell’afferrare la forchetta, cosciente del fatto che quello può essere il suo ultimo gesto. Senza alcuna possibilità di scelta: o assaggi il cibo rischiando di morire avvelenata, o muori per aver deciso di posare la forchetta.
Tommaso Murgia
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