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Primo volume di una saga che mi ha appassionato e che consiglio, anche perché si basa su fatti realmente accaduti
A tratti ho trovato che il libro si perdesse in particolari di poco conto, ma, ripensandoci, penso che siano serviti per descrivere il clima in cui si svolgevano le vicende narrate. Il romanzo mi è piaciuto, non un romanzo storico impegnativo, però trovo che la storia sia raccontata bene e i personaggi siano descritti in maniera molto buona, soprattutto la protagonista, Ruth, a cui mi sembra impossibile non affezionarsi. Ho molto apprezzato anche le pagine finali dove l'autrice spiega cosa c'è di vero e cosa c'è di inventato nel libro e dove ho capito che il suo lavoro di scrittura non è stato improvvisato. Interessante anche il museo di Villa Merländer sul nazionalsocialismo, da cui questo ciclo di romanzi hanno iniziato a prendere forma, di cui non conoscevo l'esistenza e che mi piacerebbe visitare.
Primo volume della saga della famiglia Meyer ambientato nella Germania tra il 1926 e il 1938. Gli anni della seta narra la storia vera, in parte romanzata, di una famiglia ebrea. Nellanprima parte del libro si racconta di come i Meyer prosperino grazie al lavoro del padre. La vita è bella ma poco alla volta si delinea all'orizzonte il pericolo delle camicie brune e di Hitler. Con gli anni la condizione della famiglia muta, ci sono sempre più restrizioni per gli ebrei ma Martha e Karl fanno di tutto per proteggere le figlie. Più volte nel libro gli ebrei non si capacitano di quello che sta succedendo e sperano sempre che gli Stati esteri intervengano. Quando capiscono che la situazione sta precipitando, cercano in tutti i modi di abbandonare il paese. Alla fine del libro l'autrice spiega come è nata l'idea del libro e come ha 'conosciuto' la famiglia Meyer. In questo primo volume la guerra non è ancora scoppiata e la famiglia è benestante, per cui viene toccata marginalmente da quello che accade. Mi è piaciuta molto la storia e spero di poter leggere presto la continuazione
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