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Anno edizione: 2019
Anno edizione: 2019
Un indimenticabile romanzo di formazione, in cui ogni personaggio segue un percorso che lo conduce ad affrontare sé stesso, la propria natura e le proprie responsabilità.
«Era da giorni che girovagava in lungo e in largo per quel labirinto verde. Non era disperata, nemmeno preoccupata. Quelle erano emozioni che non le si addicevano affatto. Era indispettita e irritata, con sé stessa per il fatto di essersi persa e con il resto del mondo semplicemente perché esisteva.»
Nel piccolo continente di Alika, popolato da umani, ninfe, draghi, mutaforma e altre creature fantastiche, tra guerre civili e maledizioni, mari infestati da pirati e foreste mortali, si incrociano le strade di quattro ragazzi: Ayeres, Jean, Miluna e Cyrniev. A ognuno di loro, per motivi diversi, è stata affidata la stessa missione: rubare Tarima, un medaglione gravato da una maledizione sconosciuta ai più, simbolo del potere di uno dei dieci Stati del continente. La corsa al medaglione porterà i quattro ragazzi a esplorare il sorprendente mondo di Alika, in un rocambolesco viaggio di crescita tra amicizia e tradimenti. E mentre lo Stratega, un misterioso e potente generale della Corona del paese dei mutaforma, dà loro la caccia, Ayeres, Jean, Miluna e Cyrniev dovranno confrontarsi, giorno per giorno, con chi sono e chi vogliono essere, barcamenandosi, come meglio riescono, tra le tante strade da poter scegliere e le possibili scelte da percorrere.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Un buon libro, ma nulla di più. Il mondo è interessante e ragionevolmente ben sviluppato, i personaggi hanno le loro individualità ben distinguibili, seppur mancando di qualcosa di veramente unico e memorabile. Tuttavia, i dialoghi appaiono spesso forzati e non naturali, mentre la trama troppe volte diventa prevedibile e conveniente con problemi che si risolvono troppo facilmente mentre altri eventi importanti non vengono neanche descritti sulla pagina. In generale, direi che l’idea centrale era molto buona, purtroppo però non è stata eseguita al massimo del suo potenziale.
Amo la sensazione di leggere un libro e voler stare incollata alle pagine. La trama sembra apparentemente così semplice, dei ragazzi che vanno a prendere un medaglione. Quando invece ci si trova a seguire le righe una dopo l’altra, la storia dei personaggi e del paese sono accompagnate da mille emozioni e scene per niente scontate e spesso sorprendenti. Insomma, è da leggere!! Anche l’inizio, apparentemente sembra di trovare tante scene che tentato di mettere in confusione mentre andando avanti con la lettura si scoprono essere dei puntini che si collegano alla perfezione tra loro. Super consigliato!
Alika è una storia indimenticabile, un romanzo di formazione con personaggi che risultano veri per le loro insicurezze e le loro contraddizioni. Personaggi che seguiamo lungo il loro percorso di crescita, alla scoperta di se stessi e delle loro potenzialità. Un romanzo scritto molto bene per quanto riguarda descrizioni e narrazioni, che per certi versi mi ha ricordato lo stesso stile trovato in Gens Arcana e Il nome del vento, libri che ho amato. La storia procede un po’ lentamente e ci sono pochi dialoghi rispetto alla narrazione, ma non è quel tipo di lentezza che annoia. Tutt’altro, la “lentezza” in questo romanzo è necessaria per conoscere il mondo in cui ci troviamo e tutti gli esseri che lo abitano. Sì, perché le autrici non si risparmiano. In questo mondo troviamo creature di ogni genere. Ci sono naiadi, fate, elfi, angeli, pirati, mutaforma, draghi e Jantdraak. Insomma, non ci fanno mancare niente. Ho amato in particolar modo la parte della storia riguardante i pirati e sembrerà strano, ma non ho un personaggio preferito. Tutti nella loro umanità hanno saputo conquistarmi. Adesso parliamo della parte meno piacevole, perché per quanto Alika mi sia piaciuto e mi abbia coinvolta, ci sono due/tre cose che non mi hanno convinta. Draghi/Jantdraak/Draghi opachi. Nei primi capitoli del libro ci vengono spiegate queste tre razze in modo un po’ confusionario. I draghi in seguito a una maledizione si sono trasformati in opachi, creature imprevedibili e pericolose. I Jantdraak invece sono draghi trasformati in esseri umani; corpo umano e cuore di drago. Visto come si sviluppa la storia è chiaro che i draghi non sono stati tutti uccisi (perché altrimenti non si spiegherebbe la loro presenza attuale), quindi a questo punto mi sono posta una domanda. Se i draghi rischiano ti diventare opachi per via della maledizione, perché non sono stati uccisi tutti fino all’ultimo? Sempre nei primi capitoli si racconta che venivano cacciati per essere sterminati, allora poi cosa è suc
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