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Anno edizione: 2016
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Molto positivo. Interessante l'idea del supporto URSS ed USA ai rispettivi nazionalisimi: Egiziano ed Ungherese.
Il prof. Canfora, illustre storico della letteratura greca e del mondo classico greco-romano in genere, quanto a quest'opera merita una stella solo perchè non si possono dare voti in numeri negativi, ma relativemente alla Rivoluzione ungherese del 1956 la mole di errori fattuali e date sbagliate (manipolate?) è impressionante (cfr. pp. 137-51). Citiamo solo i tre più evidenti. 1) A p. 149 si dice che Nagy e Maléter si rifugiano la mattina del 4 novembre nell'ambasciata jugoslava. Ma Maléter era stato arrestato da agenti del KGB e dal suo capo in persona, Ivan Serov poche ore prima.. 2) La data del della defzione unherese dal Patto di Varsavia viene riportata per due volte in modo errato: a p. 144 si dice che è il 31 ottobre e due pagine dopo il 1° novembre mattina. Solo a p. 147 si cita la data giusta, 1° novembre sera, solo con lieve imprecisione dell'orario (19,40, anzichè 19,50). 3) A p. 145 la lettera di Togliatti al CC del PCUS è datata 31 ottobre, ma poco dopo se ne cita la fonte, il giornale "La Stampa' dell'11 settembre 1996, a cura di Giulietto Chiesa, che, ovviamente, riporta la data corretta, 30 ottobre. E in base a questa data spostata si vuol sostenere la non influenza della lettera stessa sugli eventi e l'inesistenza di una 'trattativa' (per quanto specchietto per allodole) tra Sovietici e Ungheresi. Forse il prof. Canfora farebbe meglio a continuare a occuparsi di ciò di cui è competente.
Il volume fornisce un utile approfondimento sugli eventi dell'anno 1956. In particolare, a farla da padrone, è il XX congresso del Partito Comunista, con tutti gli sviluppi storico-politici sottesi alle decisioni prese nel corso di tale imponente assise. Buon libro, erudito ma godibile.
Recensioni
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