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Anno edizione: 2023
Anno edizione: 2023
La pièce teatrale scritta dalla Reza nel 1983, per la quale ha vinto il prestigioso Premio Molière come miglior autrice.
«Lo stile di Reza è chiaro, chirurgico, ovvio solo in apparenza. I personaggi di cui scrive sono esseri credibili e vivi, ne vediamo l’intera esistenza cambiare in un solo giorno. È forse per questo motivo che l’opera ha avuto tanto successo: ci rende voyeur del dolore di una famiglia, descrivendolo con sensibilità e delicatezza, fino a farci compartecipare alla valutazione di ciò che è importante, davvero.» - Francesca Peligra
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«Al cuore che funebri oggetti gremiscono, che il gelo / da gran tempo flagella, niente, o stagione livida, / del nostro clima regina, è più caro // delle tue eterne, pallide tenebre – e non / a due a due in una notte senza luna / su un letto di fortuna far dormire il dolore». Conversazioni dopo un funerale, scritta nel lontano 1983, con la quale a venticinque anni, la scrittrice francese Yasmina Reza, esordisce con questa pièce a Teatro, aggiudicandosi il Premio Molière come miglior autrice. Conversazioni dopo un funerale, come preannuncia il titolo, ci catapulta nel giorno del funerale del padre, i tre figli – Nathan, Alex e Edith – si ritrovano nella tenuta di famiglia nella Loira, dove l’uomo ha deciso di farsi seppellire. A seguito dei tre figli ci sono lo zio Pierre, la nuova moglie Julienne e l’ex fidanzata di Alex, Elisa, che avrà un ruolo cruciale nella narrazione. Non so se mi ha convinto pienamente, l’ho trovato gradevole, ma non eccelso, la Reza ci rende partecipi attivi del dolore di una famiglia scoperchiando tutti gli scheletri e le bugie facendo convivere il tragico con il comico, l’amore con il dolore e la sofferenza profonda, il silenzio con la parola tagliente. Leggerò altro dell’autrice, anche per farmi un’idea più chiara, se può interessarmi approfondire la sua opera o meno.
Sarà anche interessante come rappresentazione teatrale ma come libro da leggere non ha nulla di rilevante. Esclusivamente dialoghi asciutti e spesso sterili tra sei personaggi dentro una casa. Sconsiglio.
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