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Ti colpisce forte, molto forte. Disgustoso e disturbante penso siano gli aggettivi più adatti, nonostante questo pagina dopo pagina sono rimasto sempre più coinvolto fino all'ultima. Non per tutti.
Incredibile la capacità di Cooper di rendere una storia allo stesso tempo disturbante ed estremamente commovente. Si tratta di un libro che coinvolge emotivamente molto, tanto da averne quasi paura. Intensissimo.
Mi avvicino a questo terzo libro di Cooper passando per Troie e Frisk, e resto intorpidito da un vago senso di noia. Non insensibile alla violenza, nel suo grottesco modo di guardare il sesso, quanto tediato da un suo unico, monotono modo di raccontarla. Non si percepisce il passaggio da un romanzo all'altro, da una violenza alla successiva. D'accordo lo spaccato su un certo mondo, alterato e volutamente grottesco, filtrato da disagio, rabbia, e allucinazioni, ma non passa alcun messaggio. Mi dispiace ma a tratti ogni considerazione sembra fine a se stessa, puro esercizio di disgusto, pure gocce di sperma su un foglio, nulla più. Cooper merita di certo una lettura, ma -e me ne prendo la responsabilità- credo una sua opera possa di gran lunga sintetizzarne il pensiero. In quest'ottica Ziggy è di certo l'opera maggiormente completa e capace di evidenziare certe realtà border line.
Recensioni
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COOPER, DENNIS, Ziggy
COOPER, DENNIS, Frisk
scheda di Thomson, G., L'Indice 1997, n. 8
In una voragine di rumore bianco, video e riviste porno, rock "no wave", nel tremolio incessante della Tv, l'orrore, la banalità ma anche la bellezza della vita quotidiana, le voci incerte e balbettanti dei personaggi di Dennis Cooper, il nuovo "enfant terrible" della letteratura americana, cercano di emergere, di delineare un proprio tracciato.
"Ziggy", come suggerisce il nome, è una specie di essere alieno.Bello e androgino porta dentro di sé ricordi piatti e scoloriti come vecchie foto polaroid degli abusi orribili subiti dai padri adottivi gay, dal sadico Brice e da Roger, narcisistico critico di musica rock. Questo terzo romanzo di Cooper è una specie di mappa dei vari tentativi del protagonista (il titolo originale in inglese è "Try") di fuggire da una vita di abiezioni legata al suo passato: la rivista che produce per le vittime di abusi sessuali, il rapporto con una ragazza coetanea e soprattutto l'amore non corrisposto che prova per lo scrittore tossicodipendente Calhoun. L'amicizia che cresce tra loro offre forse una piccola finestra di speranza in un mondo in cui la degradazione è diventata un semplice passatempo. La bravura di Cooper sta nel presentare questo mondo sotterraneo come qualcosa di quotidiano evitando il sensazionalismo isterico alla Brett Easton Ellis - come nel caso della figura mostruosa del pedofilo zio Ken che, mentre sta girando un video con un ragazzo prostituto per un amico necrofilo, lo uccide per caso.Con uno stile simile allo zapping, Cooper torna spesso alla scena di questo uomo nella stanza da letto che cerca di riportare in vita il corpo del ragazzo disteso accanto a lui riavvolgendo ossessivamente la videocassetta.A questa forma di eterno ritorno fa da contrappunto l'impossibilità della relazione tra Ziggy e l'eterosessuale Calhoun, che permette loro di evitare la ripetizione sterile della pornografia.Ciò che si ripete qui invece sono le prove, la vita come esperimento sempre aperto.
Un altro tipo di esperimento domina l'azione di "Frisk", secondo romanzo di Cooper, dove alcune foto "snuff" del corpo smembrato di un ragazzo diventano l'ispirazione per le fantasie terribili del narratore Dennis.Immagini di massacri alla Jeffrey Dahmer si trasformano in una specie di arte concettuale del corpo pericolosamente vicina alla psicosi in cui realtà e allucinazione si confondono.L'immagine centrale dell'ossessione di Dennis è l'ano, quello "solare" di Georges Bataille indubbiamente, fonte di mistero e di morte, ma in confronto al romanzo di Cooper la "Storia dell'occhio" sembra una scena de "La casa nella prateria".
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