"Gino Evangelista (Napoli 20/03/1956 – Pozzuoli 07/02/2016) ha studiato flauto traverso al Conservatorio San Pietro a Maiella di Napoli.
L'interesse per il teatro e la musica antica lo ha spinto a studiare (come autodidatta) anche altri strumenti : flauti di bambòo, tin whistle, barocchi, launeddas, ciaramelle, tamburi a cornice, kalimba, anfore e come strumenti a corda : chitarra, oud, viola portoghese, cetre, dulcimer e mandolino. Gino aveva una comicità tutta sua che definiva “ Evangelista”… amava Jango Edwards, John Belushi, e in alcune occasioni si divertiva a presentarsi di volta in volta come un pirata, un conquistatore greco o un clown extraterreste, personaggi diversi che avevano però sempre con lo stesso nome, Yorgo, e così infatti Brunella Selo lo ha sempre chiamato. Quando è giunto il momento di scegliere il titolo del progetto discografico, che vuole ripercorrere la sua storia attraverso la sua musica, ricordando alcuni episodi esilaranti ci è venuto spontaneo intitolarlo Yorgo.
Yorgo è Gino Evangelista, è la sua vita, i suoi brani giovanili e i più maturi, i suoi viaggi dentro e fuori di sè, le sue passioni, le sue donne, i suoi figli, noi, i suoi amici, suo fratello, i suoi cari e i suoi giocattoli, i suoi strumenti musicali provenienti da incontri, da viaggi e da ispirazioni imprevedibili scatenate da ogni piccolo oggetto quotidiano.
Gino sicuramente aveva un desiderio profondo nel cuore, e nell’istante in cui consegnò il suo Mac portatile a Piero de Asmundis, negli ultimi giorni della sua vita, sapeva che lui sarebbe riuscito a decifrare i suoi brani e i suoi studi, che sono davvero tantissimi, progetti con tanti amici, progetti suonati e sognati con Dario Franco e Pino Chillemi fino al punto di non ritorno, con un amore per la musica assoluto, quella musica che è stata il suo amore più grande, il motore della sua anima...
E’ dovuto passare un po’ di tempo, poi ci siamo incontrati io, Daniele, Pietro, Brunella Selo, Dario Franco, Pino Chillemi e Piero de Asmundis, abbiamo ascoltato, cercato, ripercorso i suoi sentieri musicali e con Bruno Savino abbiamo definito il progetto Yorgo.
E poi si è aperta una collaborazione tra tutti i suoi amici: Michele Signore e Pasquale Ziccardi con il brano “Lo sciamano”, Riccardo Veno con una versione di “Gulliver” da sogno, e infine il lavoro grafico dell’amico di sempre Dante Manchisi che esprime perfettamente tutto il suo mondo.
Lo spirito principale che porta avanti la musica di Gino Evangelista è la musica stessa …. Mi sono trovata di fronte ad uno scrigno pieno di meraviglie e non ho trovato giusto tenere tutto per me, avrei tradito la natura dell’armonia che Gino trasmetteva appena suonava qualunque strumento o meglio qualunque oggetto… Cito un ricordo: la notte di una vigilia di Natale tornavamo a casa in auto, Gino non guidava e non avevamo una radio, io al volante ero stanchissima , gli chiesi di suonare per tenermi sveglia e il cruscotto divenne di tutto, un’orchestra… era un mago.
Nel definire la scaletta dei brani ci siamo trovati a navigare tra le note e vi assicuro, in alcuni momenti è stata la musica a condurci, a farci fermare a riflettere per dare la giusta direzione a questo progetto, che non vuole essere la commemorazione di un artista che non c’è più, ma vuole dare alla musica di Gino Evangelista aria nuova, voce viva, e farci guidare dal suo flusso, dalla sua armonia per poterla finalmente ascoltare.
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