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Where? è l’album di debutto del bassista Ron Carter nel mondo discografico. Il famoso contrabbassista, una lunghissima carriera alle spalle e mille collaborazioni con il gotha del Jazz mondiale, è qua accompagnato da Eric Dolphy al sax contralto e flauto, Mal Waldron al pianoforte e Charlie Persip alla batteria (tutto spazzole e ritocchi di fino); ospite d'onore un altro gigante del contrabbasso, George Duvivier. Where? è un disco stupendo e trovargli un difetto diventa un esercizio di spiritismo. Il primo brano, composizione dello stesso Carter, intitolato Rally, pare davvero un rally tra le note, con Ron Carter al violoncello e Dolphy che parte in direzione iperurano tornando indietro giusto per il caffè. Segue sfida di contrabbassi, Carter-Duvivier. The winner is…non lo so ma cavolo che pezzo stellare! E poi viene lui, tra i miei standard preferiti, Softly As In A Morning Sunrise, rivisitato a colpi di archetto e sax contralto…è una cosa…una cosa…incantevole. Finisce il lato A. Via, lato B subito…una ballad di Randy Weston che da il titolo al disco; Ron Carter ancora al violoncello, emozione pura. Si giunge ad una marcia Gospel, Dolphy al flauto, che è come dire Houdini al torneo di briscola della bocciofila…giustamente la gente si alza e se ne va; Ron Carter per l’occasione suona la chitarra…no, volevo dire il contrabbasso…ma è come se suonasse la chitarra. Si chiude con un altro bel brano di Randy Weston, Dolphy ancora al flauto, che è come dire Gal Gadot in curva allo stadio: e chi la guarda più la partita? Vogliamo parlare della registrazione? Trasparenza, dettaglio, dinamica, tutto a puntino; forse un po’ lontanuccio il pianoforte, ma tanto Waldron suona con la sordina di suo, quindi va bene così. Copertina tipo Stoughton dalla finitura goffrata; il vinile RTI è molto silenzioso. Riversamento Full Analogue direttamente da nastro master. Voto artistico: oltre il 10. Voto tecnico: 9 +
Stampa e contenuto ottimi. Da prendere
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