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Anno edizione: 2022
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Ne «Il vortice» (The Drowning Pool, 1950), secondo romanzo della serie dedicata all’investigatore Lew Archer, assistiamo alla ‘fondazione’ da parte di Macdonald dei tropi che costituiranno il filo conduttore della sua narrativa successiva: l’incombere di una hýbris implacabile che affonda nel passato e riemerge a sconvolgere l’esistenza di ricche casate californiane; l’incomunicabilità generazionale destinata a degenerare in ossessione e violenza manifesta; il progressivo disvelamento di annosi segreti che conduce puntualmente ad un’agnizione finale. Per l’occasione questi tòpoi risultano miscelati non solo coi classici cliché del genere hard boiled come l’ambientazione losangelina, la coincidenza narratore-personaggio letterario, o il tema-dilemma della ricchezza derivante dal petrolio e dalle relative devastazioni ambientali, ma pure da evidenti contaminazioni con motivi schiettamente chandleriani quali la presenza di un’ambigua dark lady, incarnata qui dal personaggio di Mavis, riecheggiante quello della Parrucca d’Argento de «Il grande sonno» (e, in effetti, l’intero plot appare debitore nei confronti dell’illustre precedente). Mentre il caso indagato dal private eye, nato come un’indagine su una semplice lettera anonima, si complica e i cadaveri incominciano a moltiplicarsi, la trama va dipanandosi, come da copione, fra club equivoci e fumosi, cottages fatiscenti e marciapiedi brulicanti un’umanità affamata di vita, soldi facili e sesso a buon mercato, fino ad un finale dagli esiti insoliti ed inaspettati. Dal romanzo fu tratto il film «Detective Harper: acqua alla gola» (1975) con Paul Newman ad interpretare nuovamente Archer, rinominato Harper su sua richiesta, dopo il successo di «Detective’s Story» (1966). Accanto all’attore dell’Ohio recitavano la seconda moglie Joanne Woodward, Anthony Franciosa, Richard Jaeckel e una giovanissima Melanie Griffith, mentre la location venne spostata in Louisiana e l’episodio del tentato annegamento fu valorizzato al meglio
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