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Anno edizione: 2022
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Un appassionante racconto di fantascienza ma anche un feroce ritratto di scienziati, militari e politici. Un libro di kafkiana potenza sulle miserie, le grandezze e i dilemmi della condizione umana.
"La Voce del Padrone" è il nome in codice di un progetto di ricerca segreto del governo statunitense. Lo scopo: decifrare il presunto messaggio in arrivo dallo spazio rilevato sulla Terra sotto forma di un'onda neutrinica. Il flusso insolito di particelle è puramente casuale, o è invece una lettera inviata da una civiltà superiore? E in questo caso, cosa ci vuole dire? È amichevole? Tra le menti incaricate di scoprirlo – e di farlo prima dei russi – c'è Hogarth, il narratore di questo romanzo: un matematico celeberrimo e geniale, spinto a indagare anche da motivazioni metafisiche e autoconoscitive. Chiuso assieme a decine di scienziati in una base nascosta nel deserto, Hogarth dovrà districarsi tra poteri politici e corse agli armamenti, ingerenze, depistaggi, narcisismi. Ma dovrà anche misurarsi con i propri limiti e fronteggiare brucianti interrogativi morali. La Voce del Padrone (1968) è un appassionante racconto di fantascienza, ma anche un feroce ritratto di scienziati, militari e politici. E soprattutto è un libro di kafkiana potenza sulle miserie, le grandezze e i dilemmi della condizione umana.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Quale sia il mio libro preferito di Lem cambia di giornata in giornata, ma spesso è proprio questo "La voce del padrone." Su carta sembrerebbe un romanzo pessimo, lentissimo, pieno di digressioni, di filosofeggiamenti, senza vera conclusione, eppure si tratta di un lavoro immenso, che riesce a portare a termine con smisurato successo il compito di riassumere tutti gli aspetti chiave del pensiero lemiano, che un veterano dell'autore certamente apprezzerà, e che a un novellino forniranno invece un'adeguata introduzione a quel tesoro della storia culturale mondiale che è stato Stanislaw Lem.
Forse un po' pesante, ma merita sicuramente la lettura. E' classificato come un libro di fantascienza ma sicuramente è molto di più. Un classico.
Lem è etichettato come scrittore di fantascienza. Non sono mai riuscito a capire bene il perché: per quello che mi riguarda è uno scrittore, punto. Ad ogni modo questo suo libro lo si può definire "fantascienza" solo se prendiamo l'ipotesi alla base, che l'umanità ha scoperto uno strano segnale dallo spazio contenuto in un fascio di neutrini, e mettiamo i paraocchi. In realtà il testo è molto più legato alla nostra cara vecchia Terra e agli uomini, con una vena negativa (Lem ce l'ha contro tutti, dai politici ai filosofi, dalla religione alla scienza, e all'umanità tutta) ben rappresentata dall'impossibilità di trovare alcun senso compiuto ma solo piccoli frammenti che forse sono, o forse no, parti del "messaggio" inviato da non si sa bene chi. Sono due le cose che mi hanno stupito: che il libro non fosse stato tradotto in italiano se non nel 2010, e che sia così attuale anche oggi. La seconda cosa si spiega appunto con il fatto che non si parla di fantascienza in senso proprio: gli amici dei mostri e dei viaggi spaziali probabilmente non apprezzeranno questo libro. Per quanto riguarda la prima, forse il problema era la guerra fredda: uno scrittore del blocco dell'est (che naturalmente ha ambientato la storia negli USA, non credo che l'Unione Sovietica avrebbe apprezzato di fare una figura barbina...) faceva fatica a essere pubblicato in Occidente, nonostante il successo di _Solaris_. Gli unici dubbi che ho sono sulla traduzione di Vera Verdiani, che usa un registro molto pesante (ma non posso sapere se sia Lem stesso che abbia scelto questo registro, e quindi la traduzione sia corretta non solo formalmente ma anche praticamente...) e su un paio di marchiani errori matematici che mostrano che le bozze non sono state rilette accuratamente; però consiglio caldamente la lettura anche a chi non è un fan della sf.
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