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Recensioni Vivere non serve morire nemmeno. La depressione a 14 anni: diario di una guarigione

Recensioni: 3/5
Mathilde ha quattordici anni, dei genitori normali, tre sorelle, due fratelli. Bravissima a scuola, un po' più sensibile e più acuta della media dei suoi coetanei. Un giorno si ammala di mononucleosi e di colpo le crolla il mondo addosso: smette di mangiare, dentro sente un grande vuoto, indifferenza verso tutto e tutti. Quando arriva a 38 chili, i genitori la ricoverano. In ospedale, Mathilde vuole solo dormire. "Vivere non serve a niente, ma nemmeno morire, per questo non mi sono suicidata", dice. Ma il suo nome significa "felice di combattere", è lei stessa a dirlo quasi inconsapevolmente alla psicologa. Così comincia a chiedersi cosa sia successo in quella sua testa così confusa. L'ansia di perfezione per far contenti gli altri? Il desiderio di sentirsi amata per come è davvero? Un'idea sbagliata della purezza? Tante le domande, poche le risposte. Con l'aiuto degli specialisti dell'ospedale, però, piano piano Mathilde riprende una sorta di quotidianità, si interessa di nuovo del mondo esterno. Che in fondo è sempre quello di prima, è lei che lo guarda con occhi diversi. Dopo un anno, Mathilde torna a casa, guarita, e decide di raccontare la propria esperienza per aiutare i tanti ragazzi che fanno fatica a vivere.)
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