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un saggio su Shakespeare si legge sempre volentieri, se scritto da una dei maggiori studiosi del poeta è di sicuro un'ottima lettura. Plauso all'autrice
La tempesta da vivere è quella di Shakespeare, una delle sue ultime opere e delle più enigmatiche. C'è differenza dai drammi storici più conosciuti: qui l'epilogo sfugge alla violenza, non vi sono uccisioni né vendette sanguinose sull'isola del naufragio. Isola che sembra collocarsi geograficamente nel Mediterraneo ma che diventa metafora del rapporto tra Europa e Nuovo Mondo, del confronto tra civiltà e il selvaggio (Caliban). Sembra la commedia della misericordia, del riscatto dalla violenza. L'interpretazione in fieri della Nadia Fusini e' interessante proprio perché poliedrica, un enigma è tale proprio perché si presta a tante letture. Un libro da vivere, meditare, rileggere.
"Vivere nella Tempesta" è un saggio su "La Tempesta" di Shakespeare, sulla natura dell'uomo, sulla vita, l'universo e tutto quanto. Io adoro Nadia Fusini, mi aveva conquistata durante la lettura di "Di vita si muore" (altro saggio su Shakespeare), e le sue introduzioni ai grandi classici sono le uniche che leggo sempre. La Fusini ama ciò di cui scrive, e trasmette questo amore. Nella Tempesta ha visto una metafora della vita, della natura dell'uomo, e condivide con noi queste riflessioni, facendoci "sprofondare" nel testo, illuminandolo con contesto storico, aneddoti e parallelismi con opere del passato. E tutto questo non ha la forma dello spiegone, è a volte una conversazione con noi, altre volte un flusso di coscienza. Ed è intriso di amore e passione. Una persona che trasmette passione riuscirebbe a incantarmi parlando di qualsiasi cosa. Ma qua si parla di Shakespeare, si parla della Tempesta, e la si coniuga alla più generale tempesta della vita... l'incanto e l'entusiasmo si mescolano e creano la magia. Prospero si serviva di una bacchetta, la Fusini di una penna.
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