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Recensioni La vita uccide in prosa. Le indagini di Norberto Melis

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«Attualmente il miglior autore di gialli di qualità.» il Venerdì di Repubblica - Corrado Augias ««Tuzzi, più che scrivere, distilla… I suoi poliziotti sono in fondo dei flâneur… e il frutto della sua opera di tessitore è un noir corale».» «il Venerdì di Repubblica» - Giuliano Aluffi ««Il commissario Melis può contare su una schiera di lettori affezionati. Forse perché somiglia in qualcosa a Maigret».» «la Repubblica» - Leopoldo Fabiani ««Attualmente il miglior autore di gialli di qualità». » «il Venerdì di Repubblica» - Corrado Augias «Tuzzi continua a non sbagliare colpi e ci regala un altro magnifico giallo. Scopritelo, Tuzzi, e leggete tutto quello che ha scritto.» il Fatto Quotidiano - Fabrizio D’Esposito ««Tuzzi continua a non sbagliare colpi e ci regala un altro magnifico giallo. Scopritelo, Tuzzi, e leggete tutto quello che ha scritto».» «il Fatto Quotidiano» - Fabrizio D’Esposito «Tuzzi, più che scrivere, distilla… I suoi poliziotti sono in fondo dei flâneur… e il frutto della sua opera di tessitore è un noir corale.» il Venerdì di Repubblica - Giuliano Aluffi «Tuzzi si dimostra un maestro.» Corriere della Sera - Ranieri Polese ««Tuzzi si dimostra un maestro». » «Corriere della Sera» - Ranieri Polese «Il commissario Melis può contare su una schiera di lettori affezionati. Forse perché somiglia in qualcosa a Maigret.» la Repubblica - Leopoldo Fabiani Settembre 1988. Un grigio impiegato del Catasto viene ucciso a revolverate mentre è nel giardino della sua villetta, vicina al Parco Lambro. Un tentativo di rapina? Un incidente? Il gesto folle di qualcuno in preda ai fumi della droga? O una vendetta? I trascorsi professionali dell’uomo non offrono supporti a quest’ultima pista, in apparenza la più promettente. Ma forse il grigio impiegato non era poi così prevedibile nella quotidianità delle proprie azioni: si scopre infatti che il vecchio padre disabile... Che la chiave del delitto vada cercata, allora, tra le pieghe di una famiglia apparentemente normale, dalla vita che sembra un susseguirsi di giorni e di gesti assolutamente banali? Mentre Melis e i suoi uomini si arrovellano, percorrendo piste che una dopo l’altra si arenano nelle più sterili conclusioni, gli anni Ottanta sembrano celebrare i loro massimi fasti: in quell’anno, il 1988, il Milan di Berlusconi Sacchi e Gullit ha vinto il campionato, sindaco della «Milano da bere» è «l’onorevole cognato» del primo Presidente del Consiglio socialista della nostra storia, e l’Italia ha appena superato il Regno Unito quanto a Pil: non sarà proprio il Paese di Cuccagna, ma, a detta di molti, quasi. È proprio così? )
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