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Anno edizione: 2021
Anno edizione: 2021
«Il libro è molto interessante per più motivi. II primo: il valore della testimonianza degli orrori di un regime comunista. Il secondo: è un contributo alla storia delle donne, dal momento che si parla di un lager femminile e dove le comandanti sono donne e la narrazione delle protagoniste è in gran parte concentrata sulle dinamiche fra le donne incarcerate. Il terzo: il ruolo dell'interlocutore». - Wlodek Goldkorn
Israele, marzo 1989. Danilo Kis intervista, per un documentario diretto dall'amico Aleksandar Mandich, due donne ebree jugoslave: Jenny Lebl ed Eva Nahir. Jenny, all'epoca dell'occupazione tedesca della Jugoslavia, è arrestata, torturata e ben presto trasferita in una prigione della Gestapo. ll 20 aprile 1945 - il giorno del compleanno di Hitler - viene condannata a morte. Ma i russi sono ormai alle porte di Berlino e nel lager avviene un vero e proprio miracolo: "Siete libere!", le parole più belle mai sentite pronunciare in tedesco. Tornata a Belgrado si iscrive alla Facoltà di Giurisprudenza e inizia a collaborare con il rinomato quotidiano "Politika". Sembra che tutto vada finalmente per il meglio quando, dopo aver raccontato una barzelletta su Tito, Jenny è arrestata e condotta nel campo di prigionia dell'Isola nuda (Goli otok), dove rimarrà dall'aprile 1949 all'ottobre 1951. Dopo infinite umiliazioni Jenny, una volta liberata, emigrerà in Israele, dove, nella primavera del 1986, avviene l'incontro con un'altra ex detenuta di Goli otok, Eva Nahir, e con Danilo Kish, che decide di raccontare la loro storia.
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