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La vita come un romanzo russo - Emmanuel Carrère - copertina
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La vita come un romanzo russo - Emmanuel Carrère - copertina
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Descrizione


Durante un viaggio in Russia Carrère riprende contatto con le sue origini, con la lingua russa che ha accompagnato la sua infanzia e, soprattutto, inizia a indagare sul nonno materno, che dopo una vita difficile scomparve nell'autunno del 1944, probabilmente ucciso perché sospettato di collaborazionismo con i tedeschi. È il segreto di sua madre, il fantasma che tormenta la sua famiglia. Proprio per esorcizzarlo ha deciso di andare in una piccola cittadina della provincia russa, dove rimane per un lungo periodo, in attesa che accada qualcosa. E qualcosa accadde: un crimine atroce. La follia e l'orrore tornano a impossessarsi di lui e, allo stesso tempo, della sua vita amorosa. Scrive per Sophie una novella erotica ("Facciamo un gioco") che dovrebbe irrompere nella realtà di un amore improntato a fughe, tradimenti, riprese; ma la realtà manda a soqquadro i suoi piani, facendo a pezzi il suo amore.
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Dettagli

2014
Tascabile
276 p., Brossura
9788806218775

Valutazioni e recensioni

3/5
Recensioni: 3/5
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Giorgio g
Recensioni: 3/5

È un Carrère in tono minore questo, lontano dalle vette raggiunte con “L’avversario” e “Limonov”. Il libro inizia in una piccola, desolata località russa, di nome Kotel’nič, in un albergo in cui non funziona nulla, “né il riscaldamento, né il telefono, né l’ascensore, ma si intuisce che non ha mai funzionato niente, neppure il giorno in cui l’hanno inaugurato”. Il protagonista deve girare un documentario su un soldato ungherese rimasto per oltre cinquant’anni negli ospedali russi. Poi vi ritorna, sempre a Kotel’nič, per girare un film. Da qui si dipana la storia delle sue crisi con Sophie, la donna che ama, una storia che ho trovato piena di digressioni.

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Nel complesso  BUONO
Recensioni: 5/5

Scritto in modo asciutto ed al contempo umano e coinvolgente.Spero ci sia di nuovo in catalogo dello stesso autore Facciamo un gioco?

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a.t.
Recensioni: 2/5

E'un libro deludente per chi come me ha apprezzato molto "Limonov". I nuclei più interessanti del romanzo riguardano il detenuto ungherese nel manicomio russo di Kotelnitch, e le vicende drammatiche che si svolgono in quel paesino sperduto. Non mi sembra sviluppato come avrebbe meritato il tema del passato collaborazionista del nonno dell'autore. Il resto del libro, che ruota intorno alle vicende sentimentali dello stesso Carrère, è francamente noioso. Addirittura infantile la lettera finale alla propria madre.

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Recensioni

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Conosci l'autore

Emmanuel Carrère

1957, Parigi

Emmanuel Carrère è scrittore, regista e sceneggiatore francese.Laureato all'Istituto di Studi Politici di Parigi, è figlio di Louis Carrère e della sovietologa e accademica Hélène Carrère d'Encausse figlia di immigrati georgiani che fuggirono la Rivoluzione russa.I suoi esordi sono stati nella critica cineatografica, per «Positif» e «Télérama». Il suo primo libro, Werner Herzog, un saggio, è stato pubblicato nel 1982. Il suo esordio come romanziere risale invece al 1983: è L'amico del giaguaro, pubblicato da Flammarion. Il successivo Bravura (1984, in Italia pubblicato nel 1991 da Marcos y Marcos), invece, è stato pubblicato da POL, editore con il quale da allora non ha più interrotto...

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