L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Eccezionale! Una prosa istintiva, all'inizio ostica, poi travolgente, venata di amara, graffiante ironia. Uno sguardo impietoso sulla Milano del boom economico, dove schiere di impiegati corrono spalla a spalla verso i tram, tutti uguali, anonimi come manichini, impermeabili ad ogni rapporto umano. Il boom in effetti è solo nei dati statistici, perché il progresso (come diceva Pasolini) non coincide con lo sviluppo. Nel pieno dell'euforia produttiva, Bianciardi aveva già capito verso quale disastro (materiale e morale) il modello consumistico ci avrebbe portato. La morale conclusiva è in una frase che il protagonista si sente rivolgere dalla sua Mara: "Ma non ci si stava bene, qui [al paese] insieme? Cosa ci vai a fare, lassù [a Milano]?".
Questo libro, in parte autobiografico, mette in luce le contraddizioni del miracolo economico italiano, le dinamiche aberranti che muovevano (e tuttora muovono) il mondo del lavoro, le relazioni tra le persone, la stessa politica. Il protagonista è un giovane di provincia che raggiunge la Milano del boom economico con lo scopo di vendicare i morti di un incidente in miniera, facendo saltare in aria il grattacielo in cui si trovano gli uffici della direzione e i veri responsabili dell’accaduto. Eppure, nonostante questo desiderio di sovvertire il sistema, per sopravvivere nella grande città egli finisce col cedere all’ansia produttivistica, e si scopre imbrigliato negli stessi meccanismi che vuole annientare: quelli per cui non conta cosa fai, come lo fai o per quale fine, ma soltanto dove sei capace di arrivare e per quanto tempo sei in grado di rimanerci. Come moltissimi altri intellettuali della fine del Novecento, Bianciardi tenta di metterci in guardia da certe logiche consumistiche, alienanti e spersonalizzanti, e lo fa attraverso una scrittura originale, fuori dagli schemi, anarchica… ma purtroppo la sua voce - e quella di tanti altri - non abbiamo saputo o voluto ascoltarla.
Ho letto questo libro per un esame di letteratura italiana contemporanea. Ero un po’ scettica, perché onestamente non avevo mai sentito il nome di Bianciardi prima di allora. Poi ho iniziato a leggerlo e questo libro mi ha cambiato la vita. Leggerlo, anche se si tratta di anni che dovrebbero essere abbastanza ‘superati’, porta ad una realtà che viviamo ancora oggi e Bianciardi riesce a farlo con un’ironia e un sarcasmo eccezionali. La mia lettura preferita del 2022 è proprio questa.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore