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Io il disco l’ho avuto in regalo da un mio ex che l’ha beccato per caso (imbambolato dalla copertina) all’ultimo meeting delle etichette indies di Faenza. All’inizio non mi convinceva: la voce non proprio familiare, i riff ossessivi, ogni pezzo era un mondo a sé, unito agli altri da una malinconia tesa, anche nei ritornelli più allegri. Un po’ allarmante per i miei gusti! Poi, più che altro per curiosità, ho cominciato a entrare nelle atmosfere, a chiedermi delle parole, a ninnarmi con chitarre e cornamuse e con le sfumature della voce. Ora il disco di Rodolfo Montuoro si è imbucato nel mio lettore e non passa giorno che non ascolti qualche pezzo. E’ la mia colonna sonora e anche sotto la doccia fischietto qualche motivetto. Uffa! Devo liberarmene, prima o poi! Ma il voto deve restare alto anche perché con la scusa di parlare del disco io e il mio ex ci siamo appena rivisti... I miei pezzi preferiti sono “Nuvole” e “Brividi” e “Le città del Polo Nord” e anche “Ulisse”.
L’ho visto quest’estate ad Arezzo Wave. Si è presentato con un gruppo di tutto rispetto: c’era Massimo Giuntini dei Modena alle cornamuse e Gennaro Scarpato alle percussioni, tanto per darvi un’idea. Lui è un mix di dannazione e gentilezza, appare e scompare sul palco, un ibrido tra Bowie e Yorke, una voce indefinibile. Con un pezzo che si intitola Blind Runner (l'ho ritrovato nel disco) ci ha precipitati dai nostri incubi notturni alle incertezze di un risveglio allucinato (il ritornello ripete “chi sei?chi sei?”). Il disco di Rodolfo Montuoro è bello e contiene tanti stili, un epico irish, un rock progressive, un po’ di chanson neoromantica, un po’ di maledettismo ermetico (soprattutto nei testi), un certo pop balcanico o latineggiante. E’ un pandemonio, una chicca. Non cercatelo nei grandi Megastore. Per fortuna c’è Ibs. Speriamo che scatti il passaparola. Vi consiglio di visitare il sito. E’ ironico e misterioso.
A_vision è un disco davvero interessante. La voce di Rodolfo è strana e intesa. E' suonato magnificamente: ci sono violini, cornamuse, flauti, bouzouki e ambientazioni elettroniche molto raffinate. Le melodie sono accattivanti e i testi davvero poetici. Fanno sognare e inquietano, come certi pezzi dei Radiohead. Io l'ho scoperto per caso ed è una bella sorpresa.
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