Durante l'assedio della città di Sarajevo, un colpo di mortaio colpì la gente in fila per acquistare il pane, uccidendo 22 persone. Un violoncellista, che vide dalla sua finestra la strage, decise di scendere in strada, sedersi sulla voragine, e nel silenzio dell'assedio, suonare l'Adagio Albinoni. Così, ogni giorno alle 4, per 22 giorni, sotto il tiro dei cecchini, per onorare i morti di Sarajevo, il violoncellista suonò e la gente si fermò ad ascoltare. Attorno a questa figura leggendaria si snodano le storie di tre personaggi molto diversi tra loro ma accomunati dalla terribile situazione di assediati. Non si incontrano mai con il violoncellista, né tra di loro, ma tutti in un modo o nell'altro sono mossi dalla sua musica. Il romanzo di Galloway segue i cammini difficili dei protagonisti, imprigionati nel labirinto di una città devastata dall'odio e dalla guerra. )
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