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Anno edizione: 2006
Anno edizione: 2005
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Il testo, visti i molti anni trascorsi dalla sua pubblicazione (2005), sente la necessità di un aggiornamento, ma rimane interessante sia come autobiografia, sia in generale come spunto di riflessione; tuttavia, a causa del forte coinvolgimento personale dell’autore, non consente una valutazione del contenuto senza uno scrupoloso confronto con altre voci. A questo si aggiunge il fatto che, nonostante il proposito, denunciato nel titolo stesso e presente nello scritto, di “vincere la paura” dell’ Islam, ottiene piuttosto il risultato contrario di suscitarla.
Leggere nel 2011 un libro scritto nel 2005 su argomenti, a tutt'oggi, di grande attualità e in caotica evoluzione consente di considerare, con il senno del poi, le valutazioni dello scrittore. Premesso ciò è apprezzabile l'equilibrio e l'oggettività con cui l'autore analizza l'interazione tra l'islamismo radicale e resto del mondo (islam moderato compreso). Mi è piaciuto lo stile essenziale e diretto dell'autore nel manifestare il suo pensiero. In sintesi un gran bel libro. Sembrerebbero poco convincenti i motivi che inducono Magdi a ritenere gli islamici radicali perdenti nel prossimo futuro. Vedendo invece le rivoluzioni, impreviste dai più, che nel 2011 stanno sconvolgendo gli stati arabi, penso che la fine delle strategie terroristiche, da parte dell'islamismo radicale, è più che credibile. Potrebbero rimanere i dubbi: quanto ha pesato la strategia occulta di Obama considerando che le rivoluzioni nel nord africa e nel medio oriente sono successe a circa due anni dall'insediamento del nuovo presidente? quanto invece hanno pesato le ragioni di Magdi? quanto ha pesato la guerra di Bush (figlio) iniziata in Iraq con il pretesto della presenza di armi di distruzioni di massa mai trovate? Quanto ha pesato l'idea di esportare la democrazia in Iraq eliminando Saddam? Io ritengo che lo scopo mai dichiarato della seconda guerra irachena era quello di rendere disponibile sul mercato mondiale tutto il petrolio presente in questo stato ma bloccato dalle sanzioni. Sarà vero? Forse non lo sapremo mai con certezza. Il libro di Allam mi fa ritenere probabile che la combinazione di tutto ciò, e non solo, abbia contribuito alla evoluzione nella direzione della fine del terrorismo di matrice islamica. Mi auguro, di poter ricordare in futuro, i tempi bui del terrorismo islamico come un tempo ormai definitivamente morto e sepolto.
Un libro coraggioso di un uomo coraggioso. Il coraggio e la testimonianza di Allam sono degne della più grande ammirazione. A chi parla di "fobia" un invito: visto che l'islam è solo pacifico e tutti gli altri sono solo "fobici", lei che è così intelligente e radical chic vada a vivere in un paese islamico ad assaporare un pò della loro natura pacifica e tollerante...
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