L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Promo attive (0)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
È un luogo comune che i poeti siano sempre malinconici e tormentati, o risponde a verità? E come mai le poesie divertenti, giocose, spensierate sono così rare nella nostra letteratura, e più in generale, nella letteratura mondiale? Davvero risulta così difficile sorridere e far sorridere scrivendo versi? Questa antologia curata da Daniele Piccini tenta di sfatare un mito, forse con qualche difficoltà, visto che i poeti presentati sono per lo più medievali, rinascimentali, romantici, e solo in un unico caso (con il romagnolo Raffaello Baldini) si spingono alla contemporaneità. Di quest'ultimo viene pubblicata, con traduzione dal dialetto, "Contentarsi", una litania dei malanni fisici e morali che affliggono un anziano artigiano: poemetto spiritoso, certo, ma con un retrogusto alquanto amarognolo. I più antichi tra i poeti proposti (Rustico Filippi, Cecco Angiolieri, Guido Cavalcanti, Lorenzo de' Medici, Francesco Berni e altri) sghignazzano su donne, vino, liti tra amici, fisicità esibite. Ma dobbiamo forse arrivare all'Ottocento dei nostri grandi poeti dialettali (Porta, Belli, Pascarella, Trilussa) per riuscire a ridere con pienezza e ammirazione, non solo per le situazioni realmente comiche che vengono descritte, ma anche per la pungente ironia che sferza il malcostume politico e sociale, privato e pubblico, con toni spesso irriverenti e sarcastici anche nei confronti della religione. La poesia comico-burlesca, secondo il curatore di questa antologia, «non è appannaggio di irregolari, beoni e dissipatori (l'identità tra la letteratura giocosa e la biografia è stata enfatizzata da certo Romanticismo), ma una risorsa di stile e di lingua alternativa a quella aulica». Ma se lo stesso Piccini giustifica l'esclusione di importanti poeti contemporanei come Palazzeschi, Sanguineti e Zeichen in quanto hanno vissuto «le loro operazioni in àmbiti di più spinta cerebralità», tanti altri nomi avrebbero meritato di comparire in queste pagine: dai futuristi a Scialoja.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore