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Alla luce dei contributi dell’epistemologia pragmatista e analitica, il volume esamina le più recenti concezioni della verità e dei valori e il ruolo che esse svolgono nel dibattito filosofico contemporaneo. Si affronta inizialmente la revisione della nozione di verità come «rappresentazione accurata» della realtà e se ne desume il rifiuto della concezione della verità come corrispondenza, per accogliere una concezione antirappresentazionalista e antifondazionalista. Si procede quindi ad una valutazione di tale accezione della verità attraverso un confronto con le posizioni pragmatiste. La seconda parte è volta alla ricostruzione dei presupposti teorici che sottendono l’abituale contrapposizione fatto/valore, per sostenere come la presunta eterogeneità tra giudizi descrittivi e giudizi valutativi appaia ormai insostenibile. In un’ottica pragmatista si evidenzia come non sia possibile concepire questa frattura nei termini di un’opposizione binaria tra la cognizione e la valutazione. Pur riconoscendo che si tratta di due ambiti epistemici differenziabili, i pragmatisti propongono di superare «l’opposizione» tra fatti e valori per mezzo di strumentalità logico-linguistiche che mostrano come essi risultino sempre più interdipendenti o addirittura convergenti.
Giancarlo Marchetti è ricercatore di Filosofia teoretica presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Perugia. Membro della International Pragmatism Society, ha svolto soggiorni di studio presso le università di Harvard Stanford e UCLA. Oltre a una serie di saggi pubblicati su riviste italiane e straniere, ha curato Il neopragmatismo (1999) e, con altri, Ratio et superstitio (2003) e la traduzione del volume di Anselmo d’Aosta, La caduta del diavolo (2007).
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Ottimo libro, usato per la preparazione di Filosofia della conoscenza, chiaro e denso di nozioni
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