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Recensioni Venerdì pesce. Digiuno e cristianesimo

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"Il desiderio di cibo ha generato la disobbedienza, e il dolce gustare ha scacciato dal paradiso… Un ventre vuoto prepara a vegliare in preghiera, ma quello sazio conduce al sonno profondo" Evagrio Pontico Mangiare e non mangiare, cosa mangiare e cosa non mangiare, sono problemi che accompagnano tutta la storia del cristianesimo (e non solo). Digiuno e astinenza sono pratiche che affrancano lo spirito dagli appetiti corporali e avvicinano a Dio. Papi, cardinali, vescovi, teologi, canonisti hanno dunque scritto, predicato e sentenziato sul mangiare, ma spesso in maniera contraddittoria, perché il concetto stesso di cibo cambia nel tempo e nei luoghi. Astenersi dalla carne, bene: ma l’iguana è carne o pesce? E la vipera? E il cocomero è un cibo, ed è dunque proibito nel digiuno, oppure una bevanda? E il cioccolato? E sarà lecito annusare gli effluvi di una carne che viene cucinata? Nella confusione, i credenti si sono comportati seguendo la necessità, la coscienza, l’appetito. Una storia da meditare, oggi che il comandamento del digiuno e dell’astinenza è vitale più che mai, seppure in una dimensione non più religiosa, nella nostra società. )
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