Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Dati e Statistiche
Wishlist Salvato in 1 lista dei desideri
Vedere come. Commenti ai paragrafi 1-29 delle «Osservazioni sulla filosofia della psicologia» di Wittgenstein
Attualmente non disponibile
11,88 €
-5% 12,50 €
11,88 € 12,50 € -5%
Attualmente non disp.
Chiudi
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
ibs
11,88 € Spedizione gratuita
disponibile in 7 settimane Non disponibile
Info
Nuovo
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
ibs
11,88 € Spedizione gratuita
disponibile in 7 settimane Non disponibile
Info
Nuovo
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
Chiudi

Tutti i formati ed edizioni

Chiudi

Dettagli

1998
1 gennaio 2005
148 p.
9788878028500

Voce della critica


recensione di Voltolini, A., L'Indice 1998, n.11

Questo libro vuol essere un commento puntuale alle prime ventinove annotazioni che compongono il testo del primo volume dell'opera postuma di Ludwig Wittgenstein* Osservazioni sulla filosofia della psicologia" ("OFP"; Adelphi, 1990). Bozzi intende muovere dalle osservazioni wittgensteiniane per ripensare da cima a fondo il loro tema, vale a dire l'idea di vedere qualcosa come qualcos'altro (ad esempio un insieme di scarabocchi come un volto umano). In sé, questa scelta metodologica è interessante, perché è molto vicina al modo in cui Wittgenstein stesso intendeva che le sue osservazioni fossero recepite (scriveva Wittgenstein alla fine della prefazione delle "Ricerche filosofiche": "non vorrei, con questo mio scritto, risparmiare ad altri la fatica di pensare. Ma, se fosse possibile, stimolare qualcuno a pensare da sé" [Einaudi, 1967]). Proprio la legittimità dell'approccio, teorico e non esegetico, a Wittgenstein, lascia tuttavia il dubbio se il testo wittgensteiniano scelto da Bozzi sia il più consono alla sua stessa operazione. Rispetto a tutto il materiale contenuto sul tema del vedere-come nelle stesse "OFP", le prime ventinove sezioni dell'opera rappresentano una componente non esaustiva. Indubbiamente, seguire Wittgenstein su questo tema attraverso tutti i meandri del tortuoso testo delle "OFP" non è impresa facile. Tuttavia, la sezione xi della seconda parte delle "Ricerche" presenta una selezione di riflessioni su questo tema compiuta dallo stesso Wittgenstein, non meno completa e decisamente più agile rispetto all'intero corpus presentato al riguardo nelle "OFP". Così, un confronto teorico con questa sezione delle "Ricerche" piuttosto che con le prime ventinove osservazioni delle "OFP" sarebbe stato più efficace. Un lettore avvezzo alla riflessione wittgensteiniana su questo tema avverte infatti nelle teorizzazioni di Bozzi un certo effetto di squilibrio, determinato probabilmente proprio dal carattere parziale della sua comparazione.
Bozzi muove dalla rilevazione wittgensteiniana, di taglio anti-ermeneutico, secondo cui vedere qualcosa come qualcos'altro non è interpretare un tale qualcosa come qualcos'altro. Con ciò egli intende sottolineare due aspetti a suo avviso fondamentali del vedere-come: 1) il suo carattere genuinamente percettivo; 2) il suo carattere pre-linguistico. Rispetto a (1), l'interpretare è un agire che si sovrappone a un'esperienza che resta costante al variare delle interpretazioni; vedere-come è invece essere in uno stato genuinamente percettivo, come è provato dal fatto che vedere qualcosa (delle stanghette nere che si intersecano; un certo intrico di linee) ora come una cosa (come una F; come un'anatra) ora come un'altra (come un'immagine speculare di F; come una lepre) corrisponde a mutare il proprio stato percettivo, ad avere differenti percezioni di oggetti diversi. Ma in che tipo di azione consiste l'assegnare determinate interpretazioni a ciò che si vede? Questo mette in campo il punto (2): interpretare è un atto linguistico, che comporta una presa di distanza tra il soggetto percipiente e l'oggetto visto; mentre lo stato che caratterizza un evento di vedere-come ha luogo prima di una categorizzazione linguistica dell'esperienza, come frutto del diretto contatto percettivo con l'oggetto. Così, le pluristabilità oggettuali, quei differenti aspetti di un oggetto il cui discernimento consegue a un Gestalt-switch, al passaggio dal vedere un tale oggetto come qualcosa al vederlo come qualcos'altro, si "manifesta[no] spontaneamente, in assenza di pensieri, di intenzioni, di parole".
Ora, nel portare il vedere-come esclusivamente dal lato percettivo, Bozzi non sembra avvertire l'esigenza, ben forte in Wittgenstein, di distinguere il vedere-come dal vedere ordinario, in cui noi semplicemente percepiamo gli oggetti che ci circondano nelle loro forme e colori. Perché certo per Wittgenstein il primo non si riduce al secondo. Il primo contiene infatti un elemento di volontarietà che è del tutto assente dal secondo. Bozzi tende a svalutare questa componente volontaria del vedere-come. Ma che dire allora del fatto che, anche se vedere-come non è certo interpretare, esso contiene un elemento concettuale, perché nell'essere "visto-come" un oggetto viene percepito sotto il filtro di un determinato concetto (ad esempio, come un'anatra piuttosto che come una lepre)? Bozzi si limita a dire che gli elementi che in un Gestalt-switch restano percettivamente immutati "cambiano funzione" nell'essere visti ora in un modo ora in un altro; ma quello che Wittgenstein intende è che l'elemento concettuale presente nel vedere-come caratterizza tale stato proprio come irriducibile al vedere ordinario, in quanto esso ha piuttosto una natura intermedia tra il vedere e il pensare ("RF" II, xi, p. 260). Inoltre, questa caratterizzazione in senso concettuale del vedere-come rende problematica la stessa attribuzione al vedere-come di un carattere pre-linguistico. Se il suddetto elemento concettuale è ben presente nell'esperienza di vedere-come, come negare ad esso una dimensione linguistica? La concettualizzazione di una siffatta esperienza si mostra infatti proprio nella sua descrizione linguistica - due diverse descrizioni linguistiche di un'esperienza riflettono due differenti modi di concettualizzarla - e la descrizione linguistica rientra tra i criteri di tale esperienza - a quelle due differenti descrizioni corrispondono due differenti esperienze ("RF" II, xi, pp. 260-1).
Fedelmente wittgensteiniano è invece Bozzi quando sostiene che nulla di rilevante per l'analisi psicologica del vedere-come può venire dall'investigazione fisiologica dei processi retinici che hanno luogo in un caso di vedere-come. Anzi, egli sembra talora più radicale dello stesso Wittgenstein: se Wittgenstein si limita a distinguere analisi filosofica e investigazione scientifica del vedere-come (la prima interessata a discernere il modo in cui il vedere-come si struttura nella nostra rete concettuale, la seconda volta a reperire i processi causali che hanno concretamente luogo in un caso di vedere-come), Bozzi sembra suggerire che i differenti aspetti "visti-come" in un oggetto in un caso di Gestalt-switch non hanno alcun correlato in una corrispondente differenza fisiologica: "è un errore tecnico credere che le proprietà visibili nel percetto siano altrettanti stati della retina". Sulla scorta di queste considerazioni, la concezione "iper-percettiva" del vedere-come che Bozzi mobilita in polemica contro una concezione ermeneutica del medesimo acquista una nuova luce. Difendere la possibilità di un approccio percettivo a proprietà quali gli aspetti, intesi come qualità terziarie o fisiognomiche delle cose "viste-come", permette di mostrare che è insufficiente affidare l'indagine dei fenomeni della visione esclusivamente alle scienze cognitive, nella misura in cui per queste ultime tali proprietà possono ben essere percettivamente opache. A sostegno di quanto Bozzi afferma, si potrebbe notare che i tratti fisiognomici degli oggetti sono proprio quell'elemento dell'esperienza percettiva che sfuggirebbe, per esempio, a un sistema di visione artificiale, nella misura in cui quest'ultimo non è in grado di riconoscerli come tali.

Leggi di più Leggi di meno
Chiudi
Aggiunto

L'articolo è stato aggiunto al carrello

Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Chiudi

Chiudi

Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.

Chiudi

Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore