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Un giallo ricco di personaggi dove la protagonista Libera, fioraia di professione e detective per vocazione, cerca di scagionare il padre dell’attuale fidanzato di sua figlia Vittoria, poliziotta di mestiere, che è in carcere per omicidio e le prove lo indicano come colpevole. Si uniranno a lei amici, parenti, giornalisti e spasimanti creando una rocambolesca mescolanza di avvenimenti che si intrecciano all’indagine, fino all’epilogo dove l’amore taciuto per una donna indurrà un reo confesso a sciogliere il mistero.
Altro racconto lungo cn la fioraia-detective (e dintorni) che resta molto lontana dalla Miss Marple di Agatha Christie. Tuttavia è una lettura piacevole (e velocissima) che sembra non finire mai perché ogni libro, alla fine, rilancia un altro "mistero" .
Delle volte non capisco perché aggiungere tutte quelle "pippe" mentali nel racconto e nella psicologia di Libera. La scrittura della Teruzzi è limpida, fluida ma questi stop nelle "fisime" della protagonista rallentano la lettura e delle volte infastidiscono. Anche questo nuovo capitolo della vita della fioraia è carino però in alcuni tratti avrei preferito che la scrittrice si fosse soffermata su altro ad esempio il rapporto con il cuoco, (perché alla fine, secondo me, si metterà con lui) per riuscire almeno a caratterizzare di più questo personaggio. Comunque sta fioraia quando lavora? Nello studio entra solo per farsi il te, preparare bouquet però ha sempre il laboratorio pieno di fiori... ma per farci cosa se non è mai al negozio?
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