Con il suo terzo album Yuri Buenaventura entra di diritto fra i grandi della salsa e si rivela come il più brillante musicista dell'America del sud con una voce meravigliosa che a volte ricorda il leggendario Hector Lavoe ed una musica innovativa che ha incantato un'intero continente. Come Ruben Blades, Yuri è fra i pochi cantanti di salsa capaci di coniugare grandi ritmi a testi impegnati e con la buona fortuna che gli augura il suo pseudonimo riesce ad incantantare gli amanti dei ritmi latini. Dopo il primo volo dell'uomo nello spazio che il russo Yuri Gagarin portò a termine nel 1961, nel mondo nacquero tanti piccoli Yuri compreso quello nato a Buenaventura, l'isola tropicale colombiana che è un vero paradiso naturale e che è la zona del paese che rimane più vicina alle radici africane, come lo stesso Yuri - che ha adottato il nome dell'isola come nome d'arte - ama ricordare. Si suona un tamburo, il cununo, che è identico ad un tipico tamburo del Mali e si cresce nella immersi nella musica: ovunque si vada, anche in ospedale, c'è sempre musica salsa di sottofondo. Suo padre, professore di musica, gli ha trasmesso l'amore per la cultura e lo ha stimolato ad intraprendere gli studi universitari a Parigi, dove ha avuto modo di apprezzare l'antico continente e conoscere i musicisti con cui avrebbe iniziato la sua carriera musicale. Dopo il suo album d'esordio del '96 registrato a Bogotà ("Herencia Africana"), Yuri ottiene un grande successo in Francia anche grazie alla colonna sonora del film "Salsa" di Joyce Sherman Boñuelle (figlia del celebre regista spagnolo), distribuito anche in Italia, Spagna ed altri paesi europei, seguito dall'album "Yo Soi" del 2000, per Mercury France. "Vagabundo" è il capolavoro del cantante colombiano-parigino: oltre a mostrare con evidenza la maturità artistica di Yuri Buenaventura è un album ideale per ballare o per una full immersion nel mondo della miglior salsa.
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